Salviamo i nostri…casali
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07 ottobre 2009 12:46
(AGR)
“dimenticato” che fa parte, però, della nostra storia recente fanno parte i casali dell’agro romano, reminiscenze di un territorio agricolo che sta cambiando forma ed aspetto, trasformando gli antichi casali in villette a schiera. Da qui parte l’iniziativa: “Salviamo i casali del nostro territorio”,un progetto di recupero sostenuto dal Comitato civico Entroterra 13 che ha denunciato l’ennesimo scempio urbanistico dell’entroterra del XIII Municipio, ossia: la trasformazione di un vecchio casale che sorge su via Antifonte di Ramnunte, angolo vicolo Canale della Lingua (quartiere Nuova Palocco) in una serie di villette a schiera, assolutamente anonime ed uguali a quelle che sono state edificate nella zona. “Se si continua così – afferma Paola De Jesus, v.presidente del Comitato civico – cancelleremo la memoria storica del nostro territorio e di tutto l’Agro romano, conosciuto come la parte “marittima” che si trova in un’area dove sono previste nuove cubature”. I casali presenti sul litorale romano e censiti nella carta dell’Agro romano sono circa 200, di cui, oltre 50 nel XIII Municipio e circa 150 a Fiumicino, soprattutto nelle campagne di Maccarese. Il progetto del Comitato di quartiere punta a garantire la tutela di tutti i casali presenti ed in odore di demolizione per nuove edificazioni. “Nello scorso mese di agosto – continua la De Jesus - la regione Lazio ha approvato il “Piano casa” che consentirebbe ai proprietari di ristrutturare i casali, oppura da trasformarli in piccole abitazioni da affittare a prezzo concordato, consentendo così un cambio di destinazione d’uso per quegli edifici, stalle, vecchi magazzini e casali, per trasformarli, utilizzando le loro cubature e l’area prospiciente, in piccoli alberghi, agri-turismi ed anche in servizi pubblici, quali asili, biblioteche, piccoli teatri”.I cittadini puntano, attraverso la ristrutturazione dei casali abbandonati ed a rischio demolizione, a trasformarli in manufatti che ospitano servizi, in modo da restituire allo sviluppo urbanistico territoriale quegli standard mancanti. “Non c'è solo la Roma dei palazzi ma anche un vasto territorio agricolo, un patrimonio rurale pubblico e privato ora dimenticato - spiega l'assessore alle Politiche abitative, Alfredo Antoniozzi - e che può invece trasformarsi nel motore per far ripartire il mondo dell'agricoltura con uno scopo sociale e ambientale”. In sostanza, i vecchi casali, ex stalle, rustici da trasformare in appartamenti, aziende agricole, agriturismi grazie alla concessione del cambio di destinazione d'uso da parte del Comune. Le condizioni proposte dal Campidoglio sono: messa in sicurezza e sorveglianza del territorio agricolo, dotazione di risorse energetiche rinnovabili, rimboschimento. Per quanto riguarda invece la realizzazione di appartamenti: “…non ci sarà alcun aumento di cubatura e il 60% di alloggi realizzati - continua Antoniozzi - dovrà essere dato in affitto a canone concordato per 10 anni a categorie che verranno indicate dal Comune. Saranno soprattutto giovani coppie e anziani che potranno avere, ad esempio, un casa di 60 metri quadrati a 350 euro”. Il volume di investimenti stimati con questo progetto è di 500 milioni di euro.
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