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Roma. Responsabile di maltrattamenti in famiglia, lesioni aggravate ed estorsione nei confronti della madre

Arrestato dalla Polizia di Stato 36enne romano

printDi :: 30 ottobre 2020 14:06
Polizia di stato, Commissariato Colombo

Polizia di stato, Commissariato Colombo

(AGR) Gli agenti della Polizia di Stato del commissariato Colombo, diretto da Isea Ambroselli, hanno arrestato M.G., un italiano di 36 anni responsabile di maltrattamenti nei confronti della madre convivente,  degenerati anche in lesioni aggravate e minacce estorsive.

Un recente episodio aveva visto coinvolto il figlio, fermato dalle Forze dell’Ordine, mentre, in uno stato di escandescenza dovuto all’assunzione di sostanze alcoliche e stupefacenti, infastidiva alcuni passanti, tanto da essere sottoposto a TSO.

 
La madre, trovava così il coraggio, mentre il figlio era trattenuto, di presentarsi presso gli uffici del commissariato, riferendo che lo stesso deteneva sostanza stupefacente – poi effettivamente rinvenuta nel luogo indicato, insieme al materiale atto al suo confezionamento – e rappresentando che 5 giorni prima aveva subito l’ennesimo episodio di violenza e sopraffazione da parte del figlio, il quale l’aveva schiaffeggiata perché in casa non aveva trovato cibo.

Qualche giorno dopo gli investigatori avevano convocato la donna per ulteriori accertamenti ma quando si sono accorti che la stessa non si era presentata all’appuntamento, preoccupati, si sono recati presso la sua abitazione.

Qui l’hanno trovata in un evidente stato di ansia e disagio dovuto ad una ulteriore aggressione da parte del figlio che, dopo averla picchiata con schiaffi sul volto e con un calcio sulle gambe, si era allontanato da casa. Causa dell’ira del figlio era stato il sequestro, da parte degli agenti, dello stupefacente per il quale l’uomo chiedeva alla madre la restituzione di 400 euro minacciandola di morte.

A conclusione delle indagini l’Autorità Giudiziaria, su richiesta degli agenti, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dell’uomo che, dopo la notifica del provvedimento, è stato accompagnato in carcere.   

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