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Roma-Lido, i pendolari alla Regione: basta parole...ci vogliono i fatti

In una nota stampa il Comitato pendolari delle ferrovie concesse denuncia l'attuale situazione della linea ed i ritardi acquisiti nei passaggi di consegna e per avviare gli interventi necessari a garantire la funzionalità del servizio pubblico

printDi :: 06 maggio 2021 17:53
Roma-Lido, i pendolari alla Regione: basta parole...ci vogliono i fatti

(AGR) Il Comitato pendolari in una nota stampa ha riassunto l’incontro avuto ieri in regione Lazio, tante buone notizie e tante parole….alle quali i cittadini costretti tutti i giorni a prendere i mezzi pubblici per andare al lavoro, vorrebbero che facessero seguito dei fatti concreti. Intanto, appuntamento ancora sabato prossimo a Dragona. La mobilitazione continua e sabato 17 maggio, di mattina faremo un'assemblea aperta alla stazione di Stella Polare. “Sulla Roma Lido e sulle ex concesse fra un po’ arriverà una pioggia di milioni (500 addirittura impegnati entro quest’anno, ma erano oltre 900 quando Zingaretti e Mauro Alessandri parlavano in conferenza stampa nel cantiere della stazione di p.le Flaminio a dicembre 2019): tanti, ma così tanti, che il servizio farà impallidire le metropolitane di Tokio, Londra, Parigi. - esordisce la nota del Comitato pendolari delle ferrovie concesse - Imbarazzante incontro ieri in VI Commissione Regionale per discutere dello stato delle ferrovie ex concesse, con solo 2 ore di tempo e oltre 30 invitati a partecipare. C’erano quasi tutti i soggetti a vario titolo interessati: consiglieri regionali, l’Assessorato regionale, i sindacati (non tutti), ATAC S.p.A. , ASTRAL e COTRAL S.p.A., la Direzione Regionale Trasporti, gli Osservatori ed infine i Comitati Pendolari delle tre sciagurate linee ferroviarie regionali ex-concesse.

Poco tempo per affrontare con un minimo di profondità gli argomenti. A noi è sembrata più una passerella di autocelebrazione, che un momento di riflessione critica e autocritica sullo stato delle cose. Si è parlato molto diffusamente delle centinaia di milioni di investimenti, futuri e, in parte, futuribili, che sono diventati leggendari e vengono mostrati in ogni occasione ormai da molti anni, senza però averne speso neppure un centesimo. Tutto avverrà, in un futuro radioso, ma indefinito: ovviamente nessuno dei rappresentanti istituzionali ha preso impegni certi sulle date da rispettare.

 
Si è parlato dell’altro mitico problema del passaggio del ramo d’azienda da ATAC ad ASTRAL e COTRAL, che sulla carta dovrebbe avvenire il 1 luglio, data che non sarà rispettata secondo noi, visto che si è appena iniziato a parlare delle procedure, anche a tutela dei lavoratori, che devono presiedere al passaggio di un importante ramo di azienda, e al noleggio/leasing di molti asset tecnici e dei treni da ATAC e Comune alle nuove aziende regionali: oltretutto il passaggio era stato già deciso, annunciato e deliberato per il 1° gennaio scorso, a COTRAL, e per il 1 luglio dello scorso anno, ad ASTRAL. Parole, parole, parole…. Ma sugli impegni la vaghezza continua a regnare sovrana. Stupisce, ma fino ad un certo punto, l’accondiscendenza di molte tra le posizioni sindacali, tese a “non disturbare il manovratore”. Nessun accenno sulla situazione drammatica delle nostre linee, nessun accenno neppur timido alle responsabilità di chi ha governato ed amministrato fino ad oggi, mentre le ferrovie continuavano a subire un degrado progressivo ed inarrestabile. Niente. L’atteggiamento prevalente è stato quello di nascondere la polvere sotto al tappeto, come se il passato ed il presente non esistessero.

Pareva di stare ad un cocktail in salotto buono, dove fra un drink e una tartina si discuteva accademicamente di ferrovie. Come sempre ci hanno pensato i Pendolari a rompere il clima idilliaco e dire senza mezzi termini come stanno le cose, squarciando il velo di omertà steso sulle ferrovie ex-concesse.

Sono state elencate tutte le storture e le mancanze che si sono accumulate nel corso dell’ultimo decennio dalla Regione proprietaria della linea, da ATAC gestore del servizio e dal Comune, che dovrebbe vigilare sulla sua controllata. E’ stata denunciata la politica di annunci a profusione, ma di assoluta mancanza di fatti concreti.

I 180 milioni per la Roma Lido ed ancor più i fondi annunciati per la costruzione di tutti i treni nuovi promessi, dopo i primi 11, ai pendolari della Roma Nord e alla Lido, sono soldi del “Monòpoli”, cioè aria fritta, se non vengono spesi e si trasformano in opere.

La gara per i nuovi treni si poteva fare già molti anni fa ed oggi avremmo i treni che servono, invece dal primo avviso pubblico della gara dei primi del 2018 ad oggi, siamo ancora alle carte e, se non ci saranno ostacoli, potremo metter piede sul primo treno (uno dei 5 promessi alla Lido) nel 2025. Lo stesso per le manutenzioni straordinarie dei treni in uso: la gara è stata assegnata di recente, ma devono ancora firmare il primo contratto per solo una decina di treni vecchi, tra Lido e Nord, non si sa quando ci saranno in linea tutti i vecchi treni revisionati. Per altro in passato recente sono già stati spesi bei soldi per la manutenzione degli stessi treni (gli MA200), con risultati pressoché nulli.

Gli impianti di traslazione nelle stazioni sono fermi al 50% da molti mesi: alcuni da anni. I lavori alle stazioni sono fermi anch’essi da anni e non si sa se ripartiranno mai.Chiediamo dov’è stata la Regione in questi anni? La stessa Regione, con gran parte degli stessi tecnici e dirigenti nello stesso posto dal 2013. Cos’ha prodotto oltre a inutili chiacchiere che non rassicurano nessuno e annunci che vengono regolarmente smentiti dagli eventi? Cos’hanno fatto tutti gli altri soggetti citati? Il rischio vero è che le nostre ferrovie vengano abbandonate dai viaggiatori, che preferiranno utilizzare i propri mezzi, a scapito della salute pubblica e delle loro tasche. In questo modo si affossa il Trasporto Pubblico Locale. Vogliamo fatti, non annunci. Ci opporremo allo sfascio delle ferrovie ex-concesse mobilitando i cittadini, che, ricordiamo, sono i proprietari di questo bene pubblico…..”

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