Roma, in fiamme discarica abusiva a Ponte Mammolo
Legambiente: “La presenza delle Ecomafie nella Capitale è evidente di fronte a ogni discarica abusiva o incendi di rifiuti come questo verificatosi a Ponte Mammolo".Roma peggior provincia per numero di Ecoreati nel ciclo dei rifiuti con 8,9 illeciti al giorno nel 2022
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incendioi Ponte Mammolo foto vigili del fuoco
(AGR) Dopo l’incendio nel deposito rifiuti di Ciampino, questa notte le fiamme sono salite alte nella periferia est, a Ponte Mammolo, dove a prender fuoco è stata una delle centinaia di discariche abusive che hanno invaso la Capitale negli ultimi anni. Massiccio l'intervento dei pompieri per domare le fiamme che hanno interessato anche alcune baracche. Oggi, a scopo precauzionale gli abitanti della zona sono stati invitati a mantenere chiuse per le prime ore della mattinata le finestre delle abitazioni entro il raggio di un chilometro dall’incendio. Secondo Legambiente si tratta di un ulteriore dimostrazione della presenza delle Ecomafie a Roma, la cui provincia è in testa alla classifica per numero di ecoreati nel ciclo illegale dei rifiuti per il secondo anno consecutivo, con 1.315 reati, 1.952 illeciti amministrativi, 8,9 illeciti penali o amministrativi al giorno e 4.848 sanzioni amministrative nel 2022 secondo l’ultimo rapporto Ecomafie.
“La presenza delle Ecomafie nella Capitale è evidente di fronte a ogni discarica abusiva o incendi di rifiuti come questo - commenta Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio - con operazioni continue di smaltimento illecito che hanno preso sempre più spazio divorando quartieri, strade, aree verdi e aree golenali fluviali, in tutto il territorio. Anche con questo incendio è stato perpetrato un danno irreparabile all’ambiente, con diossine e benzopirene disperso nell’aria che potranno aumentare il rischio di problemi sanitari nel futuro. Poi però è chiaro anche che il numero di discariche abusive ed ecoreati nella Capitale, ha subìto un vertiginoso aumento negli anni, fino al primo posto nazionale per questo tipo di illegalità, perché, se non c’è un ciclo virtuoso dell’economia circolare che continuano a chiedere a gran voce al Campidoglio, si continuano a lasciare praterie a chi smaltisce illegalmente e dove agire indisturbati.