Piromane stalker scovato al Casilino, aveva incendiato un bar dove lavorava l'ex
L'uomo è stato individuato a seguito della testimonianza della sua ex ragazza che aveva raccontato che l'uomo da qualche tempo la stava stalkerizzando. Gli agenti sono andati a casa dell'uomo e nel garage hanno trovato le taniche e le tute utilizzate
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(AGR) Due incendi palesemente dolosi –uno ad un CAF e l’altro ad un bar, avvenuti a pochi giorni di distanza tra la fine di maggio e l’inizio di giugno - hanno fatto partire le indagini del VI Distretto di PS Casilino, diretto da Michele Peloso. Gli investigatori, oltre ad aver acquisito le immagini delle varie telecamere di zona, hanno scandagliato la vita delle persone coinvolte a vario titolo nelle due attività incendiate. Proprio quest’ultimo spunto investigativo si è rivelato decisivo, trovando in una ragazza il punto in comune tra i 2 fatti: sarà proprio lei a raccontare che da qualche tempo un suo ex fidanzato, che non aveva accettato la fine della loro storia, la stava stalkerizzando con una lunga serie di messaggi ed appostamenti anche nei pressi del bar dove lavorava, lo stesso che sarà poi incendiato.
I poliziotti hanno trovato B.D., queste le inziali del 39enne, in un appartamento abusivamente occupato in via dell’Archeologia. Durante la perquisizione, in un garage ad uso esclusivo di B.D., sono state trovate 2 taniche in plastica ancora parzialmente piene di liquido infiammabile, diversi accendini ed accendigas, tute in tela bianca identiche a quelle indossate dal piromane - così come notato nelle immagini dei reati - guanti, martelli in plastica usati per infrangere i vetri e permettere così alle fiamme di divampare anche all'interno dei locali, nonché due bottiglie ancora sigillate di acido muriatico.