Ostia, chiusura del lungomare, anche i residenti contrari
Il coro dei “no” all’esperimento annunciato dalla sindaca Raggi si estende anche ai tanti residenti di prossimità delle aree centrali. I commercianti insistono: dopo il lungo lockdown serve la normalità per la ripresa ed un progetto strutturato per il rilancio
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vista dall'alto di Ostia
(AGR) La chiusura di una corsia del lungomare di Ostia a partire dal prossimo 1 luglio spaventa anche i residenti. Il coro dei “no” all’esperimento annunciato dalla sindaca Raggi si estende infatti anche ai tanti residenti di prossimità delle aree centrali, adiacenti a quelle stesse strade, limitrofe al lungomare ed alle arterie di collegamento che dovrebbero consentire la circolazione e soprattutto, “ospitare” le auto sfrattate dal lungomare.
“Come residente di Ostia e della zona del Lungomare – racconta Mario Balsanelli, referente residenti area lungomare - dopo un confronto con altre persone ugualmente interessate al problema, è opportuno far conoscere le nostre considerazioni sul ventilato progetto di chiusura di gran parte del Lungomare. La prima riflessione da fare riguarda la possibilità di parcheggio che verrebbe completamente vanificata su un lunghissimo tratto (abbiamo ipotizzato circa 3000 posti auto in meno) senza una proposta di valida alternativa, anche per raggiungere le spiagge.
I commercianti del centro storico ribadiscono la propria contrarietà al progetto. Giorgio Gastaldi (Roma produttiva litorale): “Impedire a gran parte dei romani di raggiungere “comodamente” il centro di Ostia ed il lungomare provocherà un grave danno economico al commercio ed alla ristorazione. Stiamo pagando inoltre l’assenza degli stranieri che, in qualche modo, occupando i posti letto negli alberghi centrali, potevano far crescere i consumi. Infatti, impedendo, di fatto, a gran parte della nostra clientela romana di arrivare in prossimità delle aree commerciali significa togliere importanti e fondamentali risorse ad un commercio che avrebbe solo bisogno di “normalità” per riprendersi dopo il lungo lockdown. Siamo aperti a qualsiasi proposta innovativa purchè sia sostenuta da un progetto strutturato di riqualificazione turistica per un rilancio economico del territorio”