Nuova Ostia, rischio sfratto entro febbraio per la "case di ricotta"
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Aldo Barletta il direttore del Dipartimento Politiche Abitative ha reso nota la trattativa del Comune di Roma, che si appresta all'acquisto delle palazzine di Ostia Nuova attraverso probabilmente la modalità del "rent to buy", con la proprietà Armellini. Praticamente, dopo aver versato per oltre 40 anni un fiume di soldi pubblici per quelle palazzine costruite con la sabbia di mare e che oggi sono in avanzato stato di decadimento, la soluzione è quella di dare altri soldi pubblici (circa 8 milioni di euro) alla famiglia Armellini e di acquistare quegli immobili completamente disastrati con una formula che graverà sui residenti.
Un bel capolavoro che avrà ricadute pesanti sui residenti in quel complesso edilizio, soprattutto quelli più deboli, in quanto la manutenzione ordinaria e straordinaria sarà a carico dei singoli vista la probabile formula adottata per l'acquisto delle palazzine. Al danno si aggiunge la beffa. Nonostante le rassicurazioni di rito per le per le 380 famiglie occupanti ma che hanno i tutti i requisiti per avere una assegnazione regolare, non ci sono al momento soluzioni concrete. Le domande sono tante e ancora non hanno trovato risposte concrete: Quali sono le garanzie per gli inquilini regolari? A questo riguardo il nostro Consigliere Comunale Stefano Fassina ha presentato in Campidoglio una mozione che verrà discussa nei prossimi giorni e che segna una traccia, un percorso per tutelare i più deboli.
Nella mozione, infatti, considerata la sentenza del Tar, si chiede alla Giunta Raggi di scongiurare lo sgombero forzato previsto entro febbraio 2019 provvedendo contestualmente all’avviamento di un censimento di tutti i residenti delle “case Armellini”.
A quanto ammontano le spese di manutenzione ordinarie e straordinarie ma soprattutto su quali "spalle" graveranno ? Come verranno gestite le famiglie "occupanti" ma che sono aventi diritto ed hanno tutti i requisiti necessari per l'assegnazione? Gli aventi diritto non possono essere sbattuti sul marciapiede e prima di ogni possibile iniziativa Amministrativa va trovata loro una ricollocazione certa che tenga conto delle condizioni di vita e lavorative dei singoli nuclei familiari”