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Marito violento e recidivo...in manette 47enne

Un romano è stato arrestato dalla Polizia di Stato per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali. Nel 2013 era stato già condannato per violenza nei confronti della compagna. Nel 2015 i due erano tornati assieme, ieri, però, l'ennesimo pestaggio

printDi :: 10 aprile 2020 16:48
Marito violento e recidivo...in manette 47enne

Marito violento e recidivo...in manette 47enne

(AGR) Sono stati gli agenti della Polizia di Stato del commissariato Prati, diretto da Filiberto Mastrapasqua, ad arrestare per i reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali S. A. 47enne romano. Intervenuti per la  segnalazione di una lite in famiglia in via Doria, gli agenti, arrivati nell’appartamento si sono trovati davanti una situazione particolarmente tesa, a causa di un’animata discussione tra i due conviventi. Nell’appartamento erano presenti anche la cognata dell’uomo e la figlia di quest’ultima che nel pomeriggio avevano accompagnato la vittima presso il commissariato di zona per integrare una denuncia presentata in precedenza e relativa alle reiterate violenze subite da parte del convivente.  Infastidito dalla presenza della cognata, l’uomo aveva cercato un pretesto per tornare a litigare con la compagna nascondendole il telefono cellulare e prendendo a calci il cane. Poi rivolto alla donna era tornato a minacciarla, l’aveva strattonata più volte fino a farla cadere. Nella caduta la donna si infortunava al braccio tanto che era necessario l’intervento del 118. All’arrivo della polizia la tensione tra i due coniugi non diminuiva. A quel punto, vista la situazione e raccolte le testimonianze i poliziotti hanno fermato l’uomo, portandolo al Commissariato per accertamenti.

Si scopriva, così, che l’uomo aveva precendti per maltrattamenti in famiglia.  Nel 2013 era stato già arrestato per aver picchiato la moglie. Da quel momento si erano separati e solo più tardi, nel settembre 2015 vi era stato un ricongiungimento tra i due. S.A. però, malgrado questa ulteriore possibilità di rientrare in famiglia, aveva continuato nei suoi comportamenti violenti, non solo ai danni della compagna ma anche a carico del figlio minorenne, rendendo di fatto la convivenza nuovamente pericolosa.

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