Legambiente, no alla proroga della caccia
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Legambiente chiede delle modifiche sostanziali ala bozza di calendario venatorio 2012-2013, proposta dall'assessorato alle politiche agricole e valorizzazione dei prodotti locali della Regione Lazio, che estende il periodo di caccia nel Lazio dal 16 settembre al 31 gennaio. Già l'anno scorso Legambiente e l'ISPRA hanno dovuto protestare per il prolungamento del periodo di caccia, che non doverbbe andare oltre il 20 gennaio. Non è ammissibile continuare ad andare incontro ad assurde richieste dei cacciatori con deroghe ingiustificate e inammissibili. Tra le modifiche chieste la chiusura anticipata della caccia a diverse specie e l'eliminazione della caccia alla Starna.
Alzavola, Canapiglia, Codone, Folaga e Germano Reale, esemplari sottoposti a forte pressione in pieno inverno quando scarseggiano semi e insetti alla base della loro alimentazione, non dovrebbero essere cacciati oltre il 20 gennaio, come consigliato dalle linee guida per la stesura dei calendari venatori dell'ISPRA: proprio in quei giorni, infatti, inizia il loro periodo di migrazione prenuziale. Ancora prima, entro il 10 gennaio, andrebbe chiusa la caccia a Beccaccia, Cesena, Tordo bottaccio e Tordo sassello; ancora una volta per il periodo di migrazione prenuziale. Non rispettare e tutelare questi cicli di riproduzione potrebbe avere conseguenze disastrose sulla specie; sono tutte osservazioni che sono state fatte più e più volte, è sconcertante che si continui a fare finta di nulla e si propongano calendari assurdi.
Particolarmente grave la situazione per la Starna: ormai da due stagioni soggetta a verifiche delle Provincie che ne attestino la stabilizzazione della popolazione, non si è invece ancora stabilizzata in alcun territorio del lazio. Perché ciò avvenga è fondamentale sospenderne del tutto la caccia, altro che 31 gennaio.