Il Tribunale di Ostia rischia la chiusura
Il Tribunale di Ostia rischia davvero la chiusura nonostante i risultati positivi ed il grande lavoro svolto negli ultimi dieci anni. Il Tribunale di Roma ha avviato a termine di legge le procedure per l’accorpamento. I cittadini del litorale che si rivolgevano alla Giustizia avevano finalmente risposte concrete e sopratutto sentenze per dirimere il proprio contenzioso dovranno tornare a piazzale Clodio. Nel quinquennio dal 2006 al 2010, nella sede distaccata di Ostia sono state discusse oltre 17 mila cause pari a 3500 annue. Nel biennio successivo 2010-2011 le pendenze giudiziarie e l’arretrato in essere al Tribunale, per l’efficienza degli uffici hanno segnato un decremento-record del 32%.Poi, la crisi economica e lo “spending review”. Per decreto, il Tribunale di Ostia viene inserito nell’elenco delle strutture giudiziarieche devono essere chiuse per risparmiare, perché considerato improduttivo, nonostante i risultati conseguiti sul litorale fossero nettamente superiori ai valori indicati dalla Commissione Giustizia della Camera, sia per il bacino di utenza, pari a 300 mila utenti contro gli 85 mila previsti e le sopravvenienze, pari a 3500 l’anno di contro alle 2300 indicate dalla Commissione. Il prosieguo dell’attività giudiziaria sul litorale romano è dunque appesa ad un filo.
Nei giorni scorsi, infatti, il presidente del Tribunale di Roma Mario Bresciano, nonostante il parere negativo del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Roma che ha sottolineato come l’accorpamento stesso avrebbe aggravato la situazione del Tribunale di piazzale Clodio, ha ufficialmente avviato le procedure per la chiusura degli uffici giudiziari presenti sul Lido, disattendendo, in pratica, quanto previsto all’art. 8 del Decreto Legge n.155/2012 che dava l’opportunità al presidente del Tribunale accorpante di chiedere il mantenimento, per non più di cinque anni, degli immobili sedi degli uffici soppressi.
Il Presidente Mario Bresciano ha accelerato addirittura le operazioni di dismissione, accantonando il possibile ricorso alla proroga degli uffici. Intanto l'Associazione "Colleganza Forense" comunica che il prossmo 8 Maggio verrà trattato il provvedimento di sospensiva avanti al TAR Lazio.
Per quanto riguarda il penale, infatti, a partire dallo scorso 1 aprile non c’è più la convalida degli arresti e le cause, devono essere istruite a Roma. Per il civile i procedimenti pendenti dinanzi alla sede di Ostia il cui dibattimento non è stato aperto, saranno distribuiti tra la cancelleria di Roma e l’ufficio di Ostiasino al prossimo 1 maggio, data in cui il Presidente del Tribunale ha indicato lo stop dell’iscrizione di nuove cause ed il trasferimento dei procedimenti pendenti. Solo la “volontaria giurisdizione” resterà operativa in via dei Fabbri Navali sino al prossimo 13 settembre, data in cui la legge fissa inderogabilmente la chiusura degli uffici.********