Idroscalo, possibile un nuovo sgombero?
(AGR) eri pomeriggio, alla vigilia dunque del quarto appuntamento del tavolo partecipativo sul tema del waterfront, promosso dal consigliere Stefano Salvemme (PDL) e che vede la partecipazione anche del consigliere Antonio Caliendo (PD) e di numerosi cittadini, associazioni, imprenditori e tecnici del XIII Municipio, il presidente, Giacomo Vizzani, ha dichiarato, durante un incontro con la Comunità dell’Idroscalo (come riferisce una nota diffusa dalla stessa Comunità), che ““A novembre si finirà quello che abbiamo iniziato a febbraio 2010”Il presidente dunque conferma le voci che si susseguono da alcune settimane circa lo sgombero e la demolizione dell’Idroscalo in autunno, a due anni dunque di distanza da quel 23 febbraio 2010 in cui 38 famiglie hanno perso tutto e ancora oggi alloggiano nei residence in attesa dell’assegnazione di una casa.Vizzani ha aggiunto - sempre secondo quanto ha riferito la Comunità Idroscalo - che sarebbero in corso accordi con l’ATER per uno “scambio di terreni con il Comune di Roma”, così da poter costruirvi appartamenti per i cittadini dell’Idroscalo di Ostia, ma solo per quelli che ne avranno diritto. Inoltre, ha affermato che non si tratterà di 167 bensì di alloggi popolari, cosa che ci ha stupito visto che la L.167 prevede proprio la costruzione di alloggi a carattere economico o popolare.Infine, in riferimento alla possibilità di poter presentare un progetto di riqualificazione dell’area ispirato a quello del Borghetto dei Pescatori ad Ostia, il presidente del Municipio fa lo scarica barile, rimandando il tutto al Comune di Roma.
"Riteniamo molto gravi - conclude il documento della comunità - le affermazioni di Vizzani che creano l’ennesimo allarme sociale nella Comunità dell’Idroscalo di Ostia. Posto che sarà legittimo, il paventato prossimo sgombero questo autunno, cosa che non è stata il 23 febbraio 2010 e che è costato sino ad oggi alla collettività oltre 6 milioni di euro, ci chiediamo quali case potranno mai essere costruite nei prossimi 3 mesi.
Ancora una volta l’amministrazione municipale, in totale assenza di autonomia decisionale malgrado lo sbandierato decentramento, prosegue il suo atteggiamento arrogante e machista, disattendendo qualunque tipo di confronto con i cittadini. Che fine hanno fatto i tavoli che si sarebbero dovuti tenere dal 2010 e voluti dall’amministrazione ? Non è stato proprio Vizzani ed Alemanno ad aver sostenuto che “non ci saranno più sgomberi e demolizioni senza averli concordati prima con la popolazione residente ?">