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Fiumicino,no allo smembramento di adr

print13 febbraio 2012 16:15
(AGR) ( AGR )L’esternalizzazione di servizi come il Duty Free, la sicurezza e i parcheggi annunciati da Aeroporti di Roma - afferma Michela Califano (Pd) in una nota stampa - sono l’ennesimo schiaffo al mondo del lavoro aeroportuale, sempre più strozzato da folli piani industriali che non tengono in considerazione professionalità e anzianità lavorativa. Ma al contrario guardano ai dipendenti come un pesante fardello del quale liberarsi il più rapidamente possibile, in nome di operazioni di facciata.

In un sistema di deregulation senza sosta, in cui i dipendenti sono solo numeri di un pallottoliere mosso dalle sapienti mani di grandi amministratori pagati con stipendi da capogiro, si assiste ormai a un imbarbarimento del rapporto lavorativo che crea precariato e disoccupazione, sacrificando il destino di migliaia di famiglie sull’altare dei dividendi.

Da una parte abbiamo Aeroporti di Roma che maschera il proprio piano industriale parlando di eccessivo indebitata mento e necessità di fare cassa licenziando ed esternalizzando i servizi. Dall’altra la stessa AdR dichiara di voler raddoppiare il Leonardo Da Vinci e investire su Ciampino e nel nuovo scalo di Viterbo. Dov’è la verità? Se Aeroporti di Roma fosse davvero così indebitata da dover esternalizzare dei servizi, come fa a investire centinaia di milioni di euro in progetti faraonici?

Il Partito democratico si schiera al fianco di tutti quei dipendenti che rischiano il posto di lavoro e dice no allo smembramento di AdR e no a un nuovo piano industriale che peserà solo ed esclusivamente sulle spalle dei lavoratori.

Per questo il Pd chiede l’immediato intervento del sindaco Canapini, come membro del consiglio di amministrazione di Aeroporti di Roma, e una presa di posizione seria, non fittizia come nel caso Argol, per salvare, questa volta sì, migliaia di lavoratori e migliaia di famiglie del nostro Comune.

Il Partito democratico non tollererà, come nella vertenza Argol, un ruolo nuovamente defilato dell’amministrazione comunale. Pretendiamo che tentennamenti e silenzi siano depennati. Se così non fosse chiederemo nuovamente, ma questa volta con maggiore vigore, che il sindaco rimetta il suo incarico nel CdA di AdR, affidatogli per bilanciare gli interessi di questa grande azienda con quelli del territorio che amministra. I cittadini che lui stesso rappresenta non possono essere nuovamente schiacciati e messi in secondo piano per utilità e tornaconti personali. I suoi datori di lavoro, se lo ricordi Canapini, prima ancora di AdR sono altri e vivono nella città in cui anch’egli è nato e cresciuto.

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