Fiumicino, grido d'allarme dei ristoratori, senza asporto chiudiamo tutti
Massimiliano Mazzucca, presidente dell'associazione lungomare della salute di Fiumicino: se ci tolgono anche l'asporto e la possibilità di lavorare dopo le 18 qui a Fiumicino tanti locali rischiano la chiusura, chiediamo di poter continuare a lavorare
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(AGR) ENZA ASPORTO RISTORAZIONE FIUMICINO RISCHIA TRACOLLO DEFINITIVO
La ristorazione è uno dei brand più importanti di Fiumicino. Sino ad oggi, pur con tante difficoltà, gli esercenti sono riusciti a mantenere "a galla" le proprie attività, l'asporto sicuramernte non è una soluzione condivisa, ma ha consentito, comunque, di tenere aperte le attività e di coprire le spese. "Se vietano anche l’asporto - dichiara Massimiliano Mazzucca, presidente dell'associazione lungomare della salute di Fiumicino - allora anche, e soprattutto, la ristorazione di grandi comuni come Fiumicino, che proprio grazie all’asporto è riuscita in qualche maniera a barcamenarsi e sopravvivere durante l’ultimo anno, rischia il tracollo definitivo.
I locali oggi si presentano vuoti o semivuoti. Le prenotazioni latitano. L’incertezza è, paradossalmente, l’unica certezza per tutti noi. Ora questa ennesima ipotesi di tagli rischia di essere la pietra tombale su un settore che a Fiumicino tra bar, ristoranti, pizzerie a taglio, pasticcerie ed esercizi commerciali conta un migliaio di attività, di cui almeno 200 ristoranti. Chiusure e ristori, sempre troppo esigui, non possono essere l’unica soluzione".