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Federbalneari, Ostia non è un lungomuro

print15 aprile 2015 15:48
(AGR) Il Presidente di Federbalneari Roma Renato Papagni è intervienuto con una nota stampa al termine della giornata che ha visto le demolizioni inteessare anche La Rotonda Shilling ed il Marechiaro per l’annunciata apertura dei varchi. "La linea della Federazione rimane quella di dialogo con le Istituzioni, - ha detto Papagni, spiegano la propria posizone -   ma  anche di difesa legale delle attività imprenditoriali: aprire 10 varchi  non significa spianare il lungo muro. Il mondo dell’economia del litorale romano si aspetterebbe dall’Amministrazione Capitolina un progetto di riorganizzazione del sistema balneare, in questo modo invece sembra che a Ostia si voglia portare il “degrado”, non il turismo.

 La notizia della bocciatura da parte del Tar  del ricorso presentato dagli stabilimenti balneari è distorta: E’ stata rifiutata la sospensiva perché  il Tribunale Amministrativo ha chiesto al Comune di Roma di fornire la completa documentazione in previsione del 6 maggio, data in cui il Tribunale  presenterà il verdetto definitivo. Papagni rettifica anche l’informazione trapelata a mezzo stampa che sostiene che Federbalenari Roma farà richiesta dei danni. Saranno i titolari delle concessioni che hanno subito l’azione demolitoria, a fare richiesta di danni, di immagine e non solo. Così il  Presidente Papagni risponde ad una delle principali Agenzie di Stampa:"Sabella ha detto che la situazione è molto meglio di quanto pensasse, che ha trovato persone perbene. I varchi li abbiamo aperti spontaneamente in certi casi, come allo stabilimento Marechiaro, dove il titolare ha fatto abbattere il cancello". "Ieri  Marino ha voluto fare questa operazione politica e di immagine, dopo 25 anni sono stati riaperti i varchi - ha aggiunto -. Ma con gli amministratori troveremo il giusto equilibrio. Ancora stamani ho parlato con la nuova dirigente del Municipio e con il vice capo di gabinetto di Marino, Rossella Matarazzo. Lavoro con l'Assessore Caudo per un Piano di utilizzo degli arenili (Pua) che preveda di trasformare il lungomare di Ostia. Secondo noi va..... demolito per farne una passeggiata: non servono più le cabine e gli stabilimenti, ora la spiaggia si vive in modo diverso». Papagni nega che il problema sia la mancanza di spiagge libere. "Ci  sono 3 chilometri a Ostia - afferma - e non è vero che non facciamo mettere gli asciugamani sulla battigia davanti agli stabilimenti. È la Capitaneria di Porto a stabilirlo per motivi di sicurezza". Conosco a memoria i concessionari da decenni e vi assicuro che non si respira un'aria mafiosa. Federbalneari Roma rettifica anche le dichiarazioni Ansa in relazione alle valutazioni sulle spiagge libere.

 

 

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