Cancellato il “raddoppio” di Ponte Ceci a Maccarese
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ponte ceci a maccarese
“Mancano solo i nulla osta, poi a fine estate l’appalto. Era marzo del 2010. È passato un anno e mezzo e ora il progetto è stato definitivamente stralciato. Sarà colpa della finanziaria alla quale il sindaco ha addossato tutte le colpe - sottolineano i consiglieri piddì-, ma il risultato, girando e rigirando i fattori, rimane quello: un fallimento. Fallimento su tutte le linee. Da quello del decoro urbano al servizio di raccolta rifiuti rimasto ingessato dai ritardi dell’assegnazione dell’appalto e che vedrà un ulteriore taglio di 1,5 milioni di euro. Insomma, staremo peggio di quanto stiamo già. Per non parlare delle infrastrutture promesse e mai realizzate. A un programma di sviluppo agro-zootecnico e agrituristico che favorisca i prodotti zero chilometri, olio, miele, vino, carne, latte, per i quali siamo famosi ovunque in Italia e all’estero. Un piano che il Pd da tempo chiede di realizzare per combattere una crisi globale che ci sta martoriando e tamponare l’emorragia di posti di lavoro di cui Fiumicino risente, come tutti i comuni in Italia. Purtroppo su questo l’amministrazione è sorda e preferisce stravolgere i lineamenti del nostro comune raddoppiando l’aeroporto, realizzando una discarica e un termovalorizzatore e lasciando carta bianca agli speculatori edilizi”.
Il raddoppio di Ponte Ceci rimane uno dei nervi scoperti. “Si tratta di un’opera fondamentale, strategica per quel piano della viabilità che Canapini e la sua maggioranza irresponsabile hanno tenuto bloccato in questi nove anni. Ci sono stati solo interventi tampone senza però che si sia intervenuti strutturalmente sul nocciolo della questione”attaccano Silvano Zorzi e Alessandra Vona che sul bilancio annunciano: “I numeri parlano chiaro, ci sono 8,5 milioni da tagliare. Canapini punta il dito sul Governo. Quello stesso Governo per il quale si è speso prendendo in giro tanti cittadini di Fiumicino. Ora proprio i suoi amici lo stanno affossando. Da lui attendiamo un atto di coerenza: le dimissioni. Per dare al comune una guida forte, che non ha più, e superare questo periodo storico complicato per tutti, figurarsi per un Comune con una classe politica inconcludente e incosciente, che antepone ai problemi del territorio che dovrebbe amministrare le lotte intestine per un posto al sole nel dopo Canapini”.