Bottiglie contro le auto della polizia, scatta il "Daspo Willy" nei confronti del 15enne responsabile
La reazione all'intervento degli agenti che hanno intimato lo scioglimento ad un gruppo di ragazzi nei pressi di Campo de' fiori costerà cara alla famiglia del minore che sarà chiamata a risarcire i danni ed allo stesso giovane raggiunto dal "Daspo Willy"
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(AGR) Nell’ambito dei servizi organizzati per contrastare la movida violenta nelle principali piazze della Capitale, disposti con Ordinanza del Questore, a seguito delle analisi effettuate in Prefettura, in seno al Comitato di Ordine e Sicurezza Pubblica, nella notte tra il 1 e il 2 giugno scorsi, a Piazza Santa Caterina della Rota, zona Campo dei Fiori, i poliziotti del Commissariato Celio, del Commissariato Viminale e della Sezione Volanti hanno tempestivamente intercettato un assembramento di numerosi giovani in strada rischioso per la salute e molesto per gli eccessivi schiamazzi posti in essere.
All’arrivo degli agenti, i giovani presenti, intenti a bivaccare con alcolici, non hanno immediatamente rispettato l’intimazione di allontanarsi anche frapponendosi all’ordine di scioglimento. Uno di loro, un quindicenne, protagonista di un lancio di oggetti, è stato prontamente fermato ed identificato. In seguito, poi, alla luce della sua condotta, si è proceduto alla denuncia in stato di libertà per Danneggiamento ai beni dello Stato, Resistenza a Pubblico Ufficiale e Getto pericoloso di cose.
Il provvedimento adottato è disciplinato dal recente Decreto Legge 130/2020. L’articolo 11 del Decreto in esame, infatti, rappresenta la più rilevante novità in termini di sicurezza, poiché conferisce al Questore il potere di vietare l’accesso a locali di intrattenimento e pubblici servizi nei confronti di coloro che siano già noti per atti di violenza, di aggressioni e per coloro che “abbiano riportato una o più denunce o una condanna non definitiva, nel corso degli ultimi tre anni, relativamente alla vendita o alla cessione di sostanze stupefacenti o psicotrope, per fatti commessi all'interno o nelle immediate vicinanze di scuole, plessi scolastici, sedi universitarie, locali pubblici o aperti al pubblico, ovvero in uno dei pubblici esercizi di cui all'articolo 5 della legge 25 agosto 1991, n. 287 ”. La Questura , valutati gli elementi derivanti dai provvedimenti dell'Autorità giudiziaria e sulla base degli accertamenti di polizia, può disporre, per ragioni di sicurezza, il divieto di accesso agli stessi locali o a esercizi analoghi, specificamente indicati, ovvero di stazionamento nelle immediate vicinanze degli stessi. Tali divieti valgono inoltre nei confronti delle persone denunciate, negli ultimi tre anni, per reati commessi in occasione di gravi disordini avvenuti in pubblici esercizi o in locali di pubblico trattenimento ovvero nelle immediate vicinanze degli stessi, o per delitti non colposi contro la persona o il patrimonio ovvero aggravati ai sensi dell'articolo 604-ter del codice penale, qualora dalla condotta possa derivare un pericolo per la sicurezza.
L’eventuale violazione del provvedimento comporta una sanzione penale, ed è infatti punita con la reclusione da 6 mesi a 2 anni e la multa da 8 mila a 20 mila. I servizi di ordine e sicurezza pubblica che ci saranno già nel week-end, nelle principali piazze della Capitale, saranno finalizzati a prevenire, impedire e, in ogni caso, a sanzionare successivamente, eventuali condotte illecite, tenute in occasione della “movida”, anche da parte di minori d’età.