Bambina in pericolo di vita per una carenza di piastrine, i medici chiedono aiuto ai carabinieri
Tutto è finito bene ed i militari che sono prontamente intervenuti hanno ritrovato la famiglia che si era allontanata dall'ospedale di Locri ed hanno scortato l'ambulanza a sirene spiegate verso il nosocomio di Reggio Calabria


(AGR) “Buonasera, sono il Dottore di turno al Pronto Soccorso di Locri, aiutatemi.. Bisogna ricercare una bambina di 2 anni in imminente pericolo di vita”. Il carabiniere che ascoltava tali parole mostrava la sua collaborazione e la sua vicinanza, accogliendo tempestivamente la richiesta di aiuto. Dopo alcune domande, volte all’identificazione del nucleo familiare e alla conoscenza dello stato di salute della minore, scattava la ricerca in tutto il circondario Locrideo.
Riavvolgendo il nastro, la storia a lieto fine aveva inizio nel primo pomeriggio del 14 gennaio 2021, quando una giovane coppia decideva di accompagnare al locale nosocomio la secondo genita che lamentava forti dolori. Così, la piccola veniva presa in carico dal personale sanitario che sapientemente forniva il primo soccorso sottoponendola a esami di laboratorio. Una volta appresi gli esiti, si scopriva l’anomalo valore delle piastrine, estremamente basso da considerare la stessa in imminente pericolo di vita, ovvero a rischio emorragia interna
L’elevato senso del dovere, la conoscenza capillare del territorio Locrideo, abbinata alle ricerche tecniche esperite attraverso la consultazione delle Banche Dati in uso alle Forze di Polizia, hanno messo in condizione i militari dell’Arma di rintracciare, in poche ore, l’unità abitativa temporanea della famiglia, nonostante le obiettive difficoltà affrontate legate alla disponibilità di dati anagrafici parziali della minore.
I genitori alla vista dei Carabinieri comprendendo il pericolo per la loro bambina, sono scoppiati in lacrime. La lucidità dei militari ha permesso di assicurare sia un idoneo e sicuro supporto alla famiglia che il raggiungimento sul posto dell’ambulanza che celermente prelevava la bambina, assicurandone il trasferimento, scortata dagli operatori di polizia, al GOM di Reggio Calabria.
I recenti contatti con i Dottori, nonché la visita dei Carabinieri alla famiglia, hanno permesso di apprendere che le condizioni della bambina sono migliorate e la speranza che la stessa possa ritrovare al più presto il sorriso, dopo il forte spavento, è decisamente aumentata. L’episodio racconta la sensibilità del personale in camice bianco e l’indispensabile e complesso operato degli uomini e delle donne in uniforme, ma soprattutto la felicità di una famiglia che ha avuto modo, nella circostanza, di percepire l’affetto e la vicinanza dello Stato e degli appartenenti alle sue Istituzioni.