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Balneari, quale futuro per le concessioni?

print11 marzo 2013 13:12
(AGR) Dopo cinque anni gli imprenditori balneari aderenti a Movimento Balneare, Mondo Balneare, Comitato Salvataggio Imprese, hanno capito che Renato Papagni aveva ragione. Hanno impiegato tanto…tanto tempo per comprendere il pensiero sulle concessioni demaniali e le procedure di evidenza pubblica del Presidente di Assobalneari Italia prima, fino al 2011 e poi, da dicembre 2012, di Federbalneari Italia. E sono passati, oltre al tempo, anche insulti, molti, non sul ruolo del Presidente Papagni, ma sulla sua persona.... e sui concessionari aderenti a Federbalenari Italia.

Il Prof. Del Dotto chiarisce ora nel 2013 ciò che Renato Papagni spiegava già da molto tempo, ovvero come non si puo’ stare nella Bolkestein; gli atti formali, infatti, non hanno nulla a che vedere con la Direttiva Servizi n. 2006/123/CE.

Dal 1936 l’Ing. Papagni è titolare di una concessione pluriennale, così come tutti coloro che nel tempo lo hanno seguito su questa procedura. L’iter da rispettare applica l’art. 03, comma 4bis, della legge n. 494/1993, introdotto dall’art. 1, comma 253, della legge n. 296/2006, stabilisce: le concessioni di cui al presente articolo possono avere durata superiore a sei anni e comunque non superiore a venti anni in ragione dell'entità e della rilevanza economica delle opere da realizzare e sulla base dei piani di utilizzazione delle aree del demanio marittimo predisposti dalle regioni.

Il tempo è un vero galantuomo e il Presidente di FederBalneari Italia è ancora pronto a spiegare a tutti gli esponenti di” No alle aste”, come del resto ha sempre fatto, il funzionamento del contratto pluriennale disciplinato già, negli anni ’30 e poi ’50, dall’art. 18 del regolamento del codice della navigazione.

Non c’è bisogno di riscrivere altro, il testo unico già esiste. Eventualmente, si può aggiornare.

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