Balneari, concessioni più lunghe?
(AGR) Via libera all’evidenza pubblica come vuole l’UE, ma solo per le nuove concessioni con bando e business plan trentennaleDoppio binario per il futuro del comparto balneare legato alla proposta di Federbalneari Italia che il Governo sta valutando. Due strade parallele che conducono al 27 Gennaio alla corte di Bruxelles e dopo, entro la fine del 2015, al riordino definitivo delle concessioni demaniali marittime in Italia. Ieri oltre due ore di incontro, negli uffici del Ministero dei Beni Culturali e del Turismo, tra il Sottosegretario di Stato Francesca Barracciu, gli esperti legali del Sottosegretario agli Affari Europei Sandro Gozi, e la rappresentanza di Federbalneari Italia per trovare un punto di incontro tra passato e futuro del settore turistico balenare, passando per il riordino delle concessioni demaniali come presupposto per il rilancio del settore con la promozione internazionale ed altri strumenti. L’attuale esecutivo è intenzionato a risolvere le questioni che rallentano in Italia lo sviluppo del turismo balenare ponendosi l’obiettivo, entro la fine del 2015, di attuare una doppia soluzione: da un lato aprire ai bandi per la aree non ancora in concessione, dall’altro il riconoscimento di un aumento congruo del periodo per le concessioni vigenti, che dovranno adattarsi, però, in modo competitivo all’evoluzione del mercato. “In questo quadro si inserisce, infatti, - spiega il Presidente Federbalneari Renato Papagni - “ l’evidenza pubblica, per le nuove concessioni che dovrà essere giustificata nel bando con un business plan trentennale. E così, alla scadenza del 2020, le concessioni già in essere avranno bisogno di un periodo transitorio con adeguati investimenti per riorganizzare il prodotto turistico, ormai obsoleto e privo di appel - spiega il Presidente Papagni nel suo intervento: “ Dobbiamo contare sulla nostra capacità di autorigenerarci, ma è necessaria un responsabilità pubblica, oltre a quella creativa ed imprenditoriale”.