Aranova, dopo gli allagamenti ed i fiumi di fango, chiesta la messa in sicurezza idraulica
Severini (capogruppo Crescere Insieme): Il fango arrivato a valle deve essere fermato a monte, dove ci sono dei terreni coltivati e arati fino a bordo fosso che, senza vasche di laminazione, riversano acqua e fango ostruendo canali e condotte.
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(AGR) Allagamenti ad Aranova, Severini: “Il Comune faccia il suo dovere, controlli le aziende private e avvìi gli interventi di messa in sicurezza idraulica” “All’indomani della forte alluvione che ha colpito Aranova con l’ondata di acqua e fango, riversatisi nelle abitazioni e strade bisogna iniziare, verificati i danni, a parlare di risoluzioni immediate. Non è più possibile agire sempre in emergenza, serve programmazione e investimenti mirati volti alla sicurezza e salvaguardia del territorio. Non si può giocare con la vita dei cittadini. La politica è chiamata ad assumersi il coraggio delle scelte, anche se impopolari e avviare gli interventi di messa in sicurezza idraulica.
A parlare è Roberto Severini, capogruppo della lista civica Crescere Insieme.
A monte, sui campi, la portata delle acque si divide in due parti, una riversa su via Ploaghe un’altra scende su via Sarule e Via Cuglieri fino ad arrivare alla condotta di Via Siliqua. È inutile pulire i canali a valle quando a monte non si sta facendo nulla per drenare e per fermare queste ondate di fango che arrivano a tutta velocità e allagano strade ed abitazioni. Bisogna avere il coraggio di agire immediatamente anche verso le aziende agricole che coltivano e arano i terreni a bordo fosso non mantenendo le distanze in rispetto della legge, senza mettere in sicurezza le loro acque reflue. Questo avvertimento oltre un anno fa, a seguito di una mia richiesta di informazioni su Valle Coppa, era stato dato dagli uffici ma ignorato totalmente dalla politica.
Ora non possiamo più far finta di nulla o voltarci dall’altra parte, Aranova non è una località abusiva, i cittadini hanno paura, sono preoccupati e disposti a manifestare presso le sedi opportune.
La politica deve subito attivarsi con investimenti mirati a risolvere il problema, non si può più rinviare. Bisogna subito organizzare un tavolo di concertazione tra tecnici e politica tutta, normare la messa in sicurezza idraulica, rivedere il bilancio appena votato e spostare fondi sulla sicurezza, invece di investirli in progetti culturali, solo per accontentare qualche associazione….Serve una svolta – conclude - la politica deve avere il coraggio delle scelte e delle azioni e sulla sicurezza, non esistono mezzi termini”.