Allo stadio si...ed al ristorante no, a Fiumicino i ristoratori chiedono di rivedere la capienza dei locali in relazione ai nuovi casi
Mazzucca (Lungomare della Salute): in relazione alla riapertura i ristoratori chiedono di non essere ancora penalizzati rispetto alle nuove opportunità offerte dalla diminuzione dei contagi. Le restrizioni per ristoranti e pizzerie sono rimaste uguali
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(AGR) "Diminuiscono Rt e incidenza, la capienza degli stadi torna al 75 per cento e quella dei cinema al 100 per cento, l’Italia lentamente riprende dimestichezza con la ‘libertà’ ma le attività di ristorazione continuano a essere considerate di serie ‘B’. - esordisce Massimiliano Mazzucca, associazione lungomare della Salute di Fiumicino - Le restrizioni per noi sono sempre le stesse, come gli ultimi mesi non fossero passati. Come non ci fossero stati passi in avanti nella lotta al Covid. In più l’aumento delle bollette di luce e gas da fronteggiare. Una situazione paradossale che continua a mettere le attività commerciali e imprenditoriali, quelle più colpite dalla pandemia, di fronte a discriminazioni intollerabili.
Alla luce dei dati positivi - continua la sua analisi Mazzucca - che abbiamo sotto gli occhi e in vista dell’inverno (non possiamo pretendere che i nostri clienti pranzino o cenino all’esterno a novembre o dicembre) chiediamo al Governo di studiare, in accordo con le attività di ristorazione, allentamenti delle restrizioni (attualmente sei persone al tavolo max) mantenendo inalterata l’attenzione, mai mancata, verso i nostri clienti. Siamo assolutamente sicuri di poter garantire gli stessi standard di sicurezza di stadi quali l’Olimpico di Roma che ospitano 50mila persone. Come abbiamo sempre fatto.