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Acilia, domani “I giorno del ricordo” San Giorgio torna ad essere il "Villaggio Giuliano"

“Il “Giorno del ricordo” – afferma un esule - significa riscoprire le nostre radici, raccontare quello che è successo, una storia che non tutti conoscono e chi la conosce vuole dimenticarla. Sono rinato qui e praticamente cresciuto al Villaggio Giuliano di Acilia". Cerimonia h10,30 piazza Segantini

printDi :: 09 febbraio 2022 11:06
Il giorno del ricordo locandina evento

Il giorno del ricordo locandina evento

(AGR) San Giorgio di Acilia in occasione del “Giorno del ricordo” torna ad essere il Villaggio Giuliano. Domani mattina, infatti, sulla piazza Segantini si svolgerà la cerimonia rievocativa delle vittime delle foibe e della tragedia del popolo Dalmata-Istriano. “Il “Giorno del ricordo” – afferma un esule - significa riscoprire le nostre radici, rivedere e raccontare quello che è successo….una storia che non tutti conoscono e chi la conosce fa di tutto per dimenticarla. Sono “rinato” qui e praticamente cresciuto al Villaggio Giuliano di Acilia, oggi San Giorgio, ma per tanti, nel dopoguerra, in fuga dalle proprie terre, il Villaggio ha rappresentato un’ancora di salvezza, un baluardo dove rinchiudersi e resistere”.

E’ una storia triste quella degli esuli Giuliano-Dalmati e non solo per il massacro delle foibe, di cui ancora non si conoscono i numeri, ma per la volontà di dimenticare che tutt’Italia ha messo in atto per anni, quasi la voglia di cancellare il ricordo di un’altra verità che non può essere sottaciuta.

 
Nell'immediato dopoguerra, infatti, dopo il trattato di pace di Parigi che sanciva l’appartenenza di buona parte dell'Istria e della Dalmazia alla Jugoslavia, decine di migliaia di persone da un giorno all'altro dovettero lasciare la propria casa, le proprie attività e le proprie terre per imbarcarsi alla volta dell'Italia, dove l'accoglienza fu a volte molto dura. “ A Firenze – ad esempio – nella civilissima Firenze – ricorda un esule – un mio parente aveva chiesto la licenza per aprire una macelleria e riprendere a fare quello che era il suo lavoro, andava tutto bene, ma come si seppe che era un esule Giuliano si affrettarono a ritirargliela”. In quegli anni sulle navi dirette a Trieste, Venezia, Ancona, gli italiani in partenza caricarono i loro beni; qualcuno portò con sé anche i corpi dei defunti, per non lasciarli in una terra non più sentita come "propria". Fiume, Zara, Pola, divennero città fantasma, per l’esodo massiccio. Su questa dolorosa pagina d’Italia è calato il silenzio per anni, poi, alla fine degli anni Novanta, il ricordo ha finalmente iniziato a prevalere sui silenzi e sulle manovre politiche.

Il “Giorno del Ricordo” , infatti, è una solennità nazionale istituita nel 2004 e che ogni anno, il 10 febbraio, rinnova la memoria della tragedia delle foibe e dell'esodo degli istriani, dei fiumani e dei dalmati italiani costretti a fuggire dalle loro terre.

Domani, dunque, 10 febbraio piazza Segantini di Acilia tornerà ad essere la piazza centrale del Villaggio Giuliano, si raduneranno gli esuli, i figli ed i nipoti, ma anche tanta gente di Acilia con cui hanno condiviso la nascita di quel quartiere di Roma dove così profondo resta il senso di appartenenza a quelle terre, un popolo che si è ricostruito una casa e che vuole difendere le proprie origini. “La manifestazione avrà inizio alle 10,30 – ricorda Biagio Caputi, presidente di Decimo Solidale, l’associazione che ha organizzato l’evento, in collaborazione con i circoli culturali “Giordano Bruno” e “Giovanni Gentile”– il primo atto sarà la deposizione di una corona di fiori con fascia tricolore in memoria delle vittime accompagnati dalle note del “Silenzio d’ordinanza”. Eseguirà alla tromba il maestro Matteo Lo Turco. A seguire sarà letto dal dr. Mauro Miccich un messaggio di un dell’Associazione nazionale Esuli Giuliano-Dalmati. Silvio Sau esule, racconterà la vicenda dolorosa della sua famiglia. Sarà, ad ogni modo, una manifestazione che vuole solo e sopratutto ricordare chi non c’è più e ….riappropriarsi delle origini, alle quali, tra l’altro io sono particolarmente vicino avendo sposato una esule istriana”

Photo gallery

piazza Segantini ad Acilia negli anni '50 villaggio Giuliano

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