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Laureare l’esperienza

print01 giugno 2006 11:09
(AGR)


L’Ordine nazionale dei giornalisti, dopo la puntata della trasmissione “Report”, messa in onda domenica scorsa da Rai Tre, dedicata in particolare ai percorsi abbreviati per la laurea riservati a dipendenti di vari enti (tra cui l’Ordine) e amministrazioni pubbliche, ha diffuso il seguente comunicato.

“Con eccessiva malizia e una punta di prevenzione, la trasmissione “Report” ha dato conto della convenzione che l'Ordine dei Giornalisti ha stipulato con alcune Università. Il progetto “Laureare l'esperienza” - che prevede di tradurre competenze professionali in crediti accademici - risponde a una legge dello Stato ed è stato realizzato con condizioni di maggior rigore rispetto ad altre categorie. A fronte di cento crediti attribuiti a dipendenti del Ministero degli Interni, i giornalisti ne ottengono dai 40 ai 60 e, quindi, devono sostenere almeno una quindicina di esami. Tuttavia, l'iniziativa è di grande valore perché consente a colleghi - anche già affermati - di riprendere in mano i libri, studiare, aggiornarsi e affinare i propri saperi, senza che il titolo porti benefici o vantaggi nella progressione delle carriere. Per accedere al progetto è necessario preparare un'istruttoria burocratica che l'Ordine, su consiglio diretto delle Università, ha affidato a un'agenzia esterna. Le polemiche sono nate due anni fa con la facoltà di Scienze Politiche di Torino che, dopo aver dato il suo assenso di massima alla convenzione, in seguito al cambio di Preside, ha presentato una serie di obiezioni. In un primo tempo la facoltà ha rifiutato l'intermediazione dell'agenzia sostenendo che i giornalisti-studenti potevano presentarsi direttamente allo sportello dell'immatricolazione e, quando si sono presentati allo sportello dell'immatricolazione, li hanno maltrattati attribuendo l'esiguità di cinque-dieci crediti ciascuno, vanificando di fatto l'opportunità di aderire al progetto. Ai

colleghi che pensavano di studiare a Torino, l'Ordine dei giornalisti ha offerto l'alternativa di iscriversi a un altro corso in altra università o di ottenere il rimborso delle spese sostenute”.

(1 giugno 2006)

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