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Tevere, finalmente la manutenzione e la cura delle sponde

print07 aprile 2017 14:57
Nuove misure per proteggere il mercato energetico

Nuove misure per proteggere il mercato energetico

(AGR) Roma guarda al suo fiume. Finalmente sembra accorgersi del degrado e dell’abbandono delle sue rive. Nasce per coordinare gli sforzi l’ufficio Tevere (una volta si chiamava Ufficio Tevere e litorale) ma per adesso la sua presenza sembrerebbe solo sulla carta. La nascita della struttura amministrativa voluta dalla Raggi sarebbe un primo passo concreto verso il coordinamento delle iniziative ed una programmazione nel tempo. “Il coordinamento delle azioni è essenziale, ove aspetti politici, conoscitivi, tecnici e culturali si intrecciano fortissimamente. - spiega il presidente Amendola del Consorzio Tiberina - Basti pensare a tutte le componenti riferibili a natura, storia, cultura, paesaggio, architettura, archeologia, arte, tradizioni popolari, sport all’aria aperta, mobilità sostenibile, turismo ed altro ancora connesse al Tevere. L'approccio non può che essere interdisciplinare e intersettoriale, coinvolgendo sia il settore pubblico sia il settore privato. La frammentazione delle competenze amministrative è stato ed è un motivo di rallentamento, ma non deve diventare un alibi, ché le vie da percorrere per far dialogare e cooperare i vari attori sono ormai chiare”.

“Tema veramente urgente - continua il presidente del Consorzio – è il bisogno di regolare la necessità del permesso di costruire esteso a tutte le strutture galleggianti ormeggiate sul fiume (indipendentemente dal loro utilizzo). Una situazione che mette in evidenza l'assenza di un Piano Attuativo che dovrebbe discendere dall'Ambito di Programmazione Strategica Tevere del Piano Regolatore. Vi è a un "limbo amministrativo" che si trascina ormai da lunghissimo tempo: anche se non è una Periferia abusiva, in questo senso il Tevere si trova nella stessa situazione di un territorio coperto da manufatti privi di ogni titolo abilitativo. Altro e parallelo è il tema prioritario e ineludibile della sicurezza dei galleggianti, cui Regione Lazio e Capitaneria di Porto di Roma Fiumicino stanno mettendo mano dopo anni di incuria e diversi pericolosi affondamenti. Avviare nel contempo un "Piano di Recupero" dell'esistente e normare il futuro sarebbe un enorme successo, realizzabile anche in pochissimo tempo dall’Ufficio Tevere. Vi è una Mozione del Giugno 2014, ad esempio,votata all’unanimità dell'Assemblea Capitolina, assai chiara in merito, sulle sponde e sugli specchi d'acqua, a cui la Giunta Marino non diede, però, alcun seguito”.

“Dal punto di vista della Regione Lazio, - prosegue Amendola - credo che assai meritevole sia il recente appalto di manutenzione triennale del tratto urbano da Castel Giubileo all'Isola Tiberina. Ovviamente bisognerà pensare anche a tutto ciò che è a valle, ove proliferano discariche abusive e situazioni di vero degrado, più che nel resto della città, nonostante l'assidua opera di supporto da parte di "vedette" volontarie, associazioni, organizzazioni di protezione civile. Aggiungerei che, nel rilascio delle Concessioni per l'utilizzo delle sponde, andrebbero a mio avviso privilegiati gli aspetti di inclusione sociale e apertura della fruizione il più possibile allargata, ad evitare che i Lungoteveri assumano alla lunga le fattezze che aveva una volta il Litorale di Ostia. Oltre alle Concessioni a privati che non rappresentino soltanto i pur meritevoli Circoli esclusivi, alcune iniziative pubbliche in tal senso, anche a basso costo, sarebbero di certo importanti”.

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