Roccasecca, ampliamento non completato, le ragioni dello stop ai rifiuti
Ziantoni: le criticità in seguito ad esaurimento della discarica di Roccasecca, i cui lavori di ampliamento non sono stati completati da parte della società. Per questo: gli impianti di Roma e Frosinone non sanno dove conferire gli scarti di lavorazione


(AGR) In seguito alla confusione generata da diversi articoli di stampa circa le criticità nella gestione dei rifiuti, di cui si sta discutendo in Regione Lazio, l’Assessora ai Rifiuti ed al Risanamento Ambientale del comune di Roma Katia Ziantoni chiarisce che la crisi è riconducibile unicamente alla nota del 25 marzo scorso, inviata dalla Società MAD srl a tutti i gestori, con la quale si comunica l’esaurimento delle volumetrie residue nella discarica di Roccasecca.
I lavori di ampliamento della stessa, infatti non sono stati completati da parte della società, il cui proprietario, Valter Lozza, è uno dei destinatari delle misure cautelari domiciliari disposte dal Gip di Roma in seguito alle accuse di corruzione e concussione mosse nei suoi confronti nell’ambito dei procedimenti autorizzativi rilasciati dalla Regione Lazio sui suoi impianti.
“Siamo ancora in attesa di indicazioni della Regione Lazio per scongiurare la chiusura di uno dei due impianti. Per quanto riguarda il TMB di Rocca Cencia, che voglio ricordare è posto sotto sequestro dalla Procura della Repubblica, continuerà a lavorare in misura ridotta perché riteniamo che non si possa affrontare una crisi creandone una ancora più grave. Allo stesso tempo ho consegnato alla Regione Lazio e alla Procura un documento dettagliato nel quale ripercorro le storture dell’iter autorizzativo e delle numerose cosiddette modifiche non sostanziali, concesse nel corso degli anni, che hanno portato ad un carico insostenibile dei rifiuti con reiterate e gravi inosservanze delle prescrizioni contenute nella stessa AIA.
Ho fatto, infine presente la volontà di Roma Capitale di utilizzare il sito in altro modo riconvertendolo in multimateriale a servizi dell’area est. Tale richiesta dovrà essere oggetto di un tavolo di confronto specifico tra le parti in occasione del riesame dell’AIA”, ha chiarito l’Assessora Ziantoni.