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Rifiuti, meno telecamere e più differenziata

print26 settembre 2017 16:10
Rifiuti, meno telecamere e più differenziata
(AGR) “L’installazione delle telecamere sopra 50 cassonetti della spazzatura, su 64.000 esistenti e con un costo di 500mila euro, non può essere considerata un’azione efficacie per rilanciare la differenziata a Roma. Assisteremo solo ad una ‘migrazione’ dei rifiuti ingombranti da una parte e dall’altra della città, come già avviene per i rifiuti che non vengono differenziati e gettati nelle zone dove ancora esistono i cassonetti indifferenziati. Questo provvedimento non può che dimostrare il fallimento della politica sul ciclo dei rifiuti seguita dal Comune di Roma, che invece di sprecare 500mila euro dei cittadini, dovrebbe rivedere completamente l’approccio al tema, cominciando con l’applicare la ‘Tariffa puntuale’, questa sì un’azione innovativa, approvata dalla Regione Lazio, volta alla promozione della differenziata, in quanto premia chi differenzia di più, pagando nei fatti solo quello che non riesce a differenziare”, così in una nota Cristiana Avenali, consigliera PD della Regione Lazio e componente della commissione Ambiente.

“Passando poi per un piano di trasformazione vero del rifiuto in risorsa, incrementando ad esempio la produzione di compost dai rifiuti organici e istituendo isole ecologiche e centri di raccolta per il riuso, così come ha lanciato la Regione Lazio finanziando due bandi destinati a favorire attività di compostaggio e autocompostaggio per la riduzione e riuso della frazione organica (36 mln) e per contributi alla realizzazione dei centri di raccolta e delle isole ecologiche a supporto della raccolta differenziata dei rifiuti urbani (21,7 mln), attivando così un modello di economia circolare e cioè quel processo virtuoso dei rifiuti che punta sulla raccolta differenziata, sul riuso e prevedendo una diminuzione del costo della tariffa comunale per tutti coloro che parteciperanno ai progetti, compreso quello sperimentale, che si realizzerà proprio a Roma e che prevede la diffusione di compostiere domestiche. Con questi finanziamenti sarà possibile anche proporre dei veri e propri centri del riuso che oltre a prevenire la produzione dei rifiuti e di creare occupazione. Solo affrontando il problema del ciclo dei rifiuti in modo serio, costruendo un ciclo virtuoso dei rifiuti, a cominciare con l’educazione e gli incentivi ai cittadini, per arrivare al riuso e riutilizzo, potremmo uscire fuori dalle emergenze e dalle criticità rappresentate da discariche, termovalorizzatori o nuovi impianti inquinanti”, ha concluso Cristiana Avenali.

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