Pesticidi nel piatto, denuncia di Legambiente

“Nel Lazio crolla il numero di controlli per i pesticidi nella frutta, nella verdura e nei derivati, non è un bel segnale per la sicurezza dei consumatori. La Regione nei prossimi anni deve mettere in grado l'Arpa di tenere alta la guardia, piuttosto che continuare a tagliare su risorse e personale -afferma Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio-. Quest'anno crescono i numeri dei campioni contenti residui, quelli con più di un residuo addirittura triplicano. Non si possono sottovalutare i pericoli dei pesticidi nell'agricoltura tradizionale, per riaffermare la necessità di puntare sul biologico, le produzioni sostenibili, le tante eccellenze alimentari di cui la nostra regione può e deve andare giustamente fiera.”>
Confrontando i campioni del 2011 con quelli del 2010, si osserva un incremento di quasi il 140% dei campioni trovati “regolari con un solo residuo” (che sono passati dal 5,7 al 18,4 per cento) e del 278% dei “regolari con più residui” (passati dallo 0,6% all'8,9 per cento). Tre delle 4 irregolarità sono state trovate nella verdura, ma non nella frutta che risulta priva di irregolarità, al contrario dell'anno precedente. Valori molto elevati di singolo residuo o multi residuo di sostanze chimiche nella frutta sono stati registrati sia nei campioni “regolari con un residuo” (dal 14 al 43 per cento) che in quelli multi residuo (dal 7,7 al 31 per cento), i cui valori sono aumentati in maniera rilevante. Esaminando 100 prodotti, 53 in meno rispetto al 2011 -tra oli d'oliva, miele, vino, marmellate, pasta, pane e passate di pomodoro ed altri derivati- sì è registrata un'irregolarità in questi ultimi, intaccando l'andamento positivo dell'anno precedente. La percentuale dei campioni di prodotti derivati risultati come regolari completamente senza residui passa drammaticamente dal 95,4 all'84% contrariamente all'incremento di questi valori negli anni passati. Si osserva un preoccupante aumento del numero di campioni contenenti un solo residuo (dal 3,9 all'11 per cento) al quale corrisponde un incremento dei campioni regolari con più di un residuo (dallo 0,7 al 4 per cento).