Ostia, potature "senza controllo"nella pineta di Procoio?
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Già nel mese di Marzo l’amministrazione Aldobrandini chiese di abbattere circa trenta pini secolari in prossimità di via di Castel Fusano e della pista ciclabile in quanto c’era un rischio caduta a giudizio del richiedente. Il Comune di Roma e la Sopraintendenza, autorizzando questi abbattimenti , hanno disposto l’obbligo di ripiantumazione sostitutiva composta da circa 20 pini e completata dalla pulizia dell’area.
Non basta. All’improvviso esce dal cilindro la messa in sicurezza anti incendio della pineta che, sembrerebbe dai rilievi e dalle dichiarazioni di molti cittadini preoccupati di quanto avviene in quell’area, assomiglia più ad un abbattimento progressivo di alberature piuttosto che una messa in sicurezza delle stesse. A prescindere dal periodo, assolutamente inadeguato sia per le potature sia per la messa in sicurezza anti incendio, sospettiamo che dietro questa richiesta di abbattimenti ci sia la volontà di aprire spazi per attività commerciali che metterebbero radici, loro si, in quel che rimane della pineta di Procoio.
Per questo chiediamo chiarezza - continua Possanzini - su quanto sta avvenendo in quell’area verde unica al mondo, una fra le più belle di Roma Capitale. L’Assessore Ieva e il Presidente della Commissione Ambiente si rechino sul posto, verifichino quanto accade e controllino che gli abbattimenti stessi rispettino le autorizzazioni date e siano compatibili con una messa in sicurezza anti incendio dell’area. Vogliamo che sia fatta chiarezza. Per questo motivo ci attiveremo in Consiglio Comunale per presentare una interrogazione con richiesta di chiarimento sia sugli iter autorizzativi sia sulla tipologia di abbattimento che in queste ore sta proseguendo indisturbata e presenteremo un documento in Municipio dove chiederemo, oltre ai chiarimenti del caso, alla Commissione Ambiente e all'Assessore competente di procedere con un sopralluogo invitando tutte le associazioni che si occupano di tutela ambientale nel Municipio X di Roma Capitale".