Nel regno del Montebore, dove tutto nasce dal territorio
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Valli Curone, Grue e Borbera
Nel 1489 a Tortona, in occasione del matrimonio fra Isabella d’Aragona e Gian Galeazzo Visconti, nipote di Ludovico il Moro (cerimoniere e simposiarca Leonardo da Vinci), il Montebore fu l’unico formaggio presente alla nobile tavola assieme al salame gentile del Monte Giarolo dove l’aria fine del microclima affina questi due prodotti di nicchia.
Eccoci arrivati a Gremiasco, dopo aver superato Volpedo con la casa – museo di Giuseppe Pelizza e attraversato l’antico ponte di San Sebastiano Curone, in direzione di Caldirola, tra un pugno di case sulla sinistra, in bella posizione il ristorante Belvedere della famiglia Delucchi da quasi 40 anni è condotto con garbo e professionalità , rendendolo un luogo accogliente e tipico nel quale convivono in perfetta sintesi la tradizione di mamma Agnese, di papà Antonio e l’inventiva di Giuliano, diplomatosi a pieni voti alla scuola alberghiera “Marco Polo” di Genova e con alle spalle una lunga esperienza lavorativa presso il grande Franco Colombani del ristorante Sole di Maleo e da Oreste Corradi del Vecchio Mulino della Certosa di Pavia.
Il Belvedere si affaccia sullo zoccolo roccioso sul quale sorge il nucleo abitato, sovrastato dall’antico castello visitabile ad ogni weekend e che offre un suggestivo spettacolo grazie alle due sale e alla bellissima veranda che abbraccia il panorama circostante. Il menù è frutto della mano sapiente di Alberto, il fratello di Giuliano che gestisce le prenotazioni e le richieste e consiglia l’accostamento fra cibi e vini del territorio grazie alla sua impeccabile competenza.
Atmosfere familiari quindi quelle che si respirano in questo luogo di antica tradizione, nel quale i clienti diventano habitué e non di rado amici convengono grazie ad un passaparola che porta alla nascita di grandi tavolate domenicali. E’ l’amore per la cucina a motivare la proposta gastronomica di Giuliano nella costante ricerca di materie prime, selezione di erbe spontanee che si trovano nei campi non contaminati da diserbanti e prodotti del territorio che rispettano la stagionalità. Il formaggio Montebore viene qui utilizzato in numerose composizioni, dai risotti ai flan con ricette di antica tradizione e una portata tipica è la patata “quarantina”.
L’antipasto è a base di salumi di produzione propria, una deliziosa insalata russa, delicati flan come quelli di borragine in salsa di peperone, la crostatina di cipolle e quando è stagione tartufi e funghi della zona, compresi gli spinareu e le spognole. Fra i primi non mancano mai gli agnolotti e i tagliolini ai funghi porcini o al ragù di arrosto, i gnocchetti alle ortiche e la pasta dei Gonzaga al tartufo bianco, la zuppa di chiodini.
Fra i secondi campeggiano la faraona alle noci e salvia, il coniglio al timorasso, il cinghiale con la polenta e il reale di faraona al forno.
I dessert stupiscono sempre sia per quanto riguarda quelli al cucchiaio così come per la classica crostata, la mousse di frutta in ogni stagione, le bavaresi e il bounet. Ottima la scelta di vini locali, in particolare il Cortese, il Dolcetto, la Freisa, il Barbera, il Timorasso (vitigno autoctono a bacca bianca) e le etichette nazionali, tutte con un ricarico onesto.
Per informazioni: Ristorante Trattoria Belvedere – Via Dusio 5 – Gremiasco (Al),
tel. 0131/787159 (chiuso il martedì)
Alfredo Zavanone