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Il futuro del Tevere si decide assieme

print02 marzo 2015 10:17
(AGR) Nella sala della protomoteca del Campidoglio si è svolta l'incontro sul contratto di Fiume del Tevere Urbano, anche Legambiente era presente per mettere a fuoco i reali obbiettivi che deve avere questo strumento."Il contratto di Fiume deve avere come obbiettivo fondamentale quello del raggiungimento di un buono stato ecologico del fiume, intorno al quale ruoti l'azione del percorso - dichiara Roberto Scacchi Presidente di Legambiente Lazio - è fondamentale poi che abbia una strutturazione partecipata con il coinvolgimento di cittadini ed associazioni, sullo stesso piano delle istituzioni locali, e coordinamento regionale. Bene l'osservatorio del comune per azioni sul tratto urbano attraverso il quale si arrivi a una gestione sostenibile dell'alveo e alla restituzione del fiume ai romani, che ne possano così usufruire con la ciclabilità e gli sport d'acqua, fuori da logiche elitarie. Si passi poi, attraverso il contratto di Fiume, per puntare ad un più ampio progetto di realizzazione del Parco Fluviale Interregionale del Fiume Tevere e Aniene".

Per gli attivisti del cigno verde questo strumento deve garantire la qualità ecologica e rilanciare gli interventi contro i rischi idrogeologici, più di 1100 ettari di capitale dove vivono oltre 17.000 romani, sono infatti mappati come R4 (elevato rischio idrogeologico). "Già il PS5 (piano stralcio dell'autorità di bacino per il Tevere da Castel Giubileo alla Foce) individua strumenti di sicurezza idraulica e fruibilità - conclude Scacchi - che vanno messi in opera, si parla poi nel piano del principio della varianza idraulica che vuol dire stop al consumo di suolo per fermare i rischi idrogeologici".

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