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Greenpeace: sui rifiuti elettronici un anno perso?

print24 giugno 2011 12:22
rifiuti elettronici

rifiuti elettronici

(AGR) – A un anno dall’entrata in vigore della legge per la raccolta dei rifiuti elettronici (D.M. 65/2010), meglio nota come decreto “uno contro uno”, Greenpeace contesta l’assenza di risposte dalle Autorità italiane e comunitarie alle sue denunce.

La video inchiesta condotta da Greenpeace nel 2010 aveva dimostrato il mancato rispetto della legge da parte di alcuni rivenditori hi-tech [1]. La questione era arrivata all’Unione europea grazie a una interrogazione dell'eurodeputato Sonia Alfano e, lo scorso febbraio, la Commissione si era impegnata achiedere spiegazioni al Ministero dell’Ambiente italiano, per poterne poi riferire all’Europarlamento.

A distanza di quattro mesi circa però tutto tace e l'eurodeputato ha depositato una nuova interrogazione in via prioritaria in cui richiede: in che data la Commissione ha provveduto a inoltrare la lettera di richiesta delle informazioni alle autorità italiane; quali sono i punti sui quali la Commissione europea ha richiesto approfondimenti; se e in che maniera l’Italia ha risposto alla richiesta di informazioni.

«La Commissione adesso è obbligata a rispondere entro un mese: speriamo in una risposta chiara e comprensibile che faccia luce sulla realtà della raccolta dei rifiuti elettronici in Italia» afferma Vittoria Polidori, responsabile della campagna Inquinamento di Greenpeace.

I dubbi sollevati dall'eurodeputato Sonia Alfano avevano spinto la Commissione a chiedere chiarimenti all'Italia anche sui risultati di un’altra ricerca di Greenpeace del 2009 sui centri di raccolta dei rifiuti. Questi centri erano infatti risultati insufficienti, non sempre accessibili alla grande distribuzione e in alcuni casi fatiscenti.

Anche se le inchieste di Greenpeace condotte in questi anni sulla gestione poco virtuosa dei rifiuti elettronici non sono riuscite a smuovere il ministero dell’Ambiente per migliorare la gestione dei centri di raccolta a livello nazionale, perlomeno il settore imprenditoriale sembra si stia adeguando all’obbligo previsto dalla legge sul ritiro “uno contro uno”.

Link alla video inchiesta:

[1] http://www.greenpeace.org/italy/it/ufficiostampa/rapporti/video-inchiesta-rifiuti-elettronici/

Contatti:

Ufficio stampa Greenpeace, 06.68136061 (int.211 - 203 - 239)>

Cecilia Preite Martinez, ufficio stampa, 348.3988615>

Vittoria Polidori, resp. campagna Inquinamento, 348.3988919>

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