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Burian, danni all'agricoltura, a rischio anche la mimosa per l'8 marzo

print04 marzo 2018 17:12
Burian, danni all'agricoltura, a rischio anche la mimosa per l'8 marzo
“Raccolti ortofrutticoli, ma anche piante, perse a causa dell’ondata di freddo siberiano sul nostro Paese. Ora si cominciano a contare i danni; la prima conseguenza tangibile del maltempo sarà la minore presenza di mimose, almeno di quelle italiane ed in particolare liguri. Il gelo ha distrutto gli splendidi fiori sugli alberi”. Lo sottolinea Confagricoltura che, con una task force, sta monitorando la situazione nelle varie regioni.

“Si sono persi i raccolti in campo di verdure, ma anche gemme delle piante da frutto, con la conseguenza di meno prodotti estivi – osserva Confagricoltura -. Difficoltà anche per gli impianti di produzioni; danni strutturali, anche per il vento forte, alle serre a tunnel e, per il gelo, alle condutture idriche per le stalle. Costi in aumento per il riscaldamento delle serre”.

“Insomma – rileva Confagricoltura - Burian ha lasciato danni considerevoli all’agricoltura, che dovranno essere ora stimati con puntualità ma che si possono, orientativamente, indicare in alcune centinaia di milioni di euro”.

“Si ripropone, come altre volte, il nodo degli aumenti al dettaglio, non sempre giustificati – denuncia Confagricoltura -. Ad aggravare la situazione i problemi dei trasporti, con le difficoltà di transito e di ritiro del prodotto nelle zone produttive. Le primizie (come fragole, asparagi, pisellini e fave) già cominciano ad apparire sui banchi con prezzi elevati, che potrebbero impennarsi del 20-30% nei prossimi giorni ed anche per le orticole di stagione si teme un rialzo del 15-20%”.

Confagricoltura Liguria ha chiesto lo stato di calamità naturale. I danni più gravi vanno imputati alle basse temperature ed al forte vento ed hanno riguardato per produzioni floricole ed orticole. Compromessi limoni e aranci e, un po’ ovunque nella regione, ci sono state condutture per l’irrigazione delle serre fortemente danneggiate dal gelo. Nell’entroterra molti aziende ed agriturismi hanno segnalato la perdita totale degli orti e ingenti danni agli alberi, con temperature, a Rialto di -10 C° e una media a -5 C° che ha danneggiato un po’ tutto. Problemi anche in zootecnia e per gli animali in genere. Nella riviera di Ponente i maggiori danni si sono riscontrati in pieno campo e si stima sia stata persa tutta la ginestra e la mimosa in fiore. Il risultato è che avremo meno mimose per la festa dell’8 marzo; perso almeno il 30% della produzione floricola in pieno campo di ranuncoli e anemoni

Burian, danni all'agricoltura, a rischio anche la mimosa per l'8 marzo



Nel Lazio, ad esempio, danni ingenti per gli alberi in fiore (pesche, susine, ciliegie) ed in particolare per l’actinidia (ridotto almeno il 20% di raccolto di kiwi); ci sono preoccupazioni per olivo, vite e nocciolo. Persi i raccolti in campo di orticole prossime alla raccolta (broccolo romanesco, carciofi, fave, finocchio, lattuga), sia per gli alberi già in fiore (pesche, susine, ciliegie). Criticità rilevanti anche per il settore zootecnico.

Tra le zone più colpite le province di Viterbo e Latina, così come gli areali dei Castelli Romani, del Velletrano, e del litorale (Ostia, Maccarese). Nelle zone di Tarquinia – in cui ci sono stati evidenti danni alle orticole (finocchi, broccoli, spinaci) - il comune ha chiesto alla regione la calamità naturale.

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