Viterbo: Ritorna 'VISITUSCIA'
Visituscia - Viterbo
Forte dei risultati raggiunti nelle precedenti quattro edizioni e del favore riscontrato negli operatori locali, VisiTuscia conferma anche per quest'anno la formula mista, nel senso che accanto a buyer italiani, verranno invitati operatori stranieri provenienti dai Paesi di lingua tedesca (Germania, Austria e Svizzera) e del nord Europa.
Per quanto concerne, invece, la selezione dei buyer nazionali, i criteri si indirizzeranno principalmente verso i tour operator (generalisti e incomisti) interessati ai prodotti del territorio viterbese: piccoli centri storici, ambiente, natura e laghi, enogastronomia, folclore, congressi, welness e terme. Non verranno trascurate neppurele Olta (On line travel Agency). Il Workshop, che rappresenterà il clou della manifestazione, è in programma per il giorno 30 settembre 2011e vi prenderanno parte una cinquantina di buyer, di cui, come detto, una quindicina stranieri, provenienti dalle regioni che maggiormente generano flussi verso la provincia di Viterbo, che incontreranno circa 200 operatori dell’offerta locale.
La manifestazione è promossa dall'Assessorato al Turismo della Provincia di Viterbo, dalla Camera di Commercio di Viterbo e dall'Amministrazione Comunale della Città dei Papi, con il patrocinio dell'Assessorato al Turismo della Regione Lazio, dell’Enit-Agenzia e di Assotravel-Confindustria, Assoviaggi-Confesercenti e Fiavet-Confturismo.
“La tendenza delmercato, ha dichiarato Vincenzo Peparello, Responsabile marketing del progetto VisiTuscia, è quella di cercare più occasioni, più temi, più opzioni. In una Provincia ricca di prodotti turistici diversificati come la Tuscia, occorrerà quindi trasformare il patrimonio esistente in specifiche linee e aggredire il mercato seguendone le tendenze. Ma occorrerà anche cambiare strategia lavorando per prodotto, creare un pensiero turistico, promuovere il territorio come destinazione di “turismi tematici” e posizionare, infine, i “marchi d’area”. La filosofia di questa manifestazione sta proprio in questo diverso modo di fare mercato”.