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La Fisarmonica di Stradella

print06 luglio 2010 18:43
Stradella

Stradella

(AGR) Da sempre Stradella è conosciuta in tutto il mondo per le sue fisarmoniche, ancora oggi realizzate con i metodi artigianali antichi. Il primo prototipo risale al 1871 ad opera di Mariano Dallapè, che elaborò lo strumento con le caratteristiche sonore che oggi conosciamo. Nel 1890 furono introdotti i bassi classici denominati “bassi Stradella”, che consentono l’accompagnamento in tutte le chiavi, grazie ad un particolare sistema secondo il quale le 6 file di bottoni sono ordinate in contrabbassi, bassi fondamentali, accordi maggiori, minori, di settima dominante e settima diminuita. Il suono che ne esce ha un timbro dolce e potente al tempo stesso, e le moderne innovazioni tecnologiche non potranno mai eguagliarlo. Dallapè applicò poi un meccanismo detto “convertor” che consente di trasformare la tastiera in “bassi sciolti”, e nel 1942 il modello è stato brevettato presso il Ministero per le Corporazioni.

A Stradella il nome di Dallapè è storico e le altre fabbriche che nasceranno successivamente seguiranno con grande fedeltà i suoi criteri di realizzazione delle fisarmoniche. Ecco quindi che questo strumento diventerà il simbolo della città per eccellenza in tutto il mondo, con l’accordatura secondo la voce “musette”, con la quale accordando 3 voci con la stessa nota, una delle quali giusta e le altre due con crescente e calante di uguale “battimetro”, è possibile ottenere un suono più armonico rispetto al classico “tremolo”.

Gli artigiani stradellini hanno inventato poi due sistemi musicali sulla tastiera del canto “cromatica”, con alcune varianti elaborate in seguito, denominate “sistema piacentino” e “sistema Bellinzona” dal nome dell’inventore.

Il Museo della Fisarmonica “Mariano Dallapè” si trova all’interno di Palazzo Garibaldi ed è composto da due sezioni: una con foto e documenti dell’epoca e l’altra con i modelli in esposizione e la ricostruzione di un antico laboratorio artigianale.

Il primo modello di Dallapè risale al 1876 e fa compagnia ad altri esemplari firmati da Maga, Rogledi ed altri Maestri del tempo. Un esempio caratteristico è la fisarmonica “liturgica”, utilizzata per la musica classica e con un suono simile all’organo.

All’interno del laboratorio sono conservati gli attrezzi originali da lavoro e i fregi decorativi, e per informazioni su orari e costi d’ingresso e prenotazione visite rivolgersi al Centro Culturale, tel. 0385/42069.

Alfredo Zavanone>

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