In occasione della Giornata Internazionale del Turismo
Ente Bilaterale Nazionale per il Turismo
“Abbiamo avuto dodici anni per applicare la Legge e sette per il Contratto, dichiara Gabriele Guglielmi, Presidente dell'Ente, ma i risultati acquisiti, sia per il 2009 che per l’anno in corso, e pubblicati sul nostro sito (www.ebnt.it) non lasciano spazio neppure alla speranza. Solo il 78 % dei Tour Operator outgoing italiani, infatti, continua Guglielmi, mostra di aver applicato la Legge, segnalando ai propri clienti gli obblighi relativi al rispetto dei minori, anche in viaggio. Ma questo è un dato ancora insufficiente, non solo perché riguarda una prova di civiltà, ma anche perché oltre 1/5 dei Tour Operator è nei fatti “fuorilegge”, non avendo inserito sul proprio catalogo neppure la dicitura prevista; e la cosa non migliora con lo sviluppo tecnologico: pochissimi sono ancora i casi (solo il 2,4%) in cui la segnalazione della problematica avviene sulla home-page del sito aziendale. Riguardo, poi, alla sensibilizzazione del personale (dipendenti e collaboratori), anche nella linea prevista dal CCNL del 2003, siamo ancora sotto la sufficienza: infatti solo il 47% degli operatori informa e coinvolge al riguardo il proprio personale. E, infine, pure l’attività di comunicazione nei confronti dei fornitori locali, che raggiunge il 22,7% degli operatori, è ancora molto al di sotto dell’obiettivo ideale”.
Per denunciare questo grave stato di cose l'Ente Bilaterale Nazionale per il Turismo ha approfittato della ricorrenza della Giornata Internazionale del Turismo che, com'è noto, ricorre il 27 settembre. Non perché sia il turismo la causa principale dello sfruttamento sessuale dei minori, quanto perché chi commette questi gravissimi reati si avvale dei servizi e delle strutture gestite da operatori turistici, sia nei propri paesi d'origine che in quelli di destinazione.
Il grido d'allarme si leva soprattutto in considerazione dei scarsi risultati conseguiti, pur in presenza di una legge (la 269/78 per l'appunto) che risulta essere all'avanguardia a livello mondiale e che prevede la punibilità di questi reati abietti, a prescindere dal paese in cui vengono commessi, nonché l'obbligo per i Tour Operator di informare i clienti circa il fenomeno e le pene previste. In Italia, in aggiunta a questa specifica norma, tutti i soggetti del turismo italiano hanno anche sottoscritto un Codice di Condotta che ha un valore morale non meno importante: un Codice che li obbliga, oltre ad informare i clienti viaggiatori, a formare i propri dipendenti in modo specifico, e pure a vincolare i propri fornitori (come ad esempio gli Hotel, soprattutto nelle destinazioni “a rischio”) al rispetto delle normative esistenti nei vari Paesi di destinazione oltre che in quelli di origine.
Anche se a livello nazionale si sono sviluppate alcune iniziative lodevoli quanto estemporanee (come il recente “impegno” bilaterale con il Brasile), sulla scorta dei dati dell’Osservatorio, l’Ente Bilaterale Nazionale del Turismo esprime tutta la propria preoccupazione.
Al di là degli spot di “Pubblicità Progresso”,serve un diretto coinvolgimento attivo degli operatori, verso un più preciso rispetto dei loro doveri civili e legali. In questo senso l’EBNT, oltre ad impegnarsi nel continuare le attività di un Osservatorio che si sta rivelando molto utile ed efficace,si rende promotore di una iniziativa nazionale che passa per le Istituzioni, ma che deve vedere il recupero di un ruolo protagonista da parte delle Associazioni di Categoria. Tutti i soggetti coinvolti sono sin da ora chiamati a partecipare al tavolo di verifica del Codice di Condotta sottoscritto, che si riunirà in concomitanza con la Conferenza Nazionale del Turismo, prevista per la metà del prossimo mese di ottobre.