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Fiumicino, rilanciare il porto di Claudio

print17 aprile 2012 18:49
(AGR) ( AGR )“Rilanciare uno dei gioielli del nostro Comune: il porto di Claudio. Come? Coinvolgendo Comune di Roma, Regione Lazio e Provincia di Roma per un pressing a tutto campo nei confronti della soprintendenza per i beni archeologici e trasformare il vecchio casale in un agriturismo di classe, reinvestendo i capitali privati per assumere guide turistiche e guardiani”. È la proposta del vicepresidente del consiglio comunale di Fiumicino, Raffaello Biselli, Città Nuove, a margine dell’incontro sul turismo organizzato questa mattina al Paolo Baffi di Fiumicino.

“Tenere una delle meraviglie italiane in questo modo è una bestemmia - afferma Biselli -. In un periodo di forte crisi, con l’Europa che ci impone di tenere i nostri conti pubblici in linea con i parametri europei è impensabile reperire fondi. Per questo bisogna superare alcune ritrosie culturali e arrangiarsi come si può, anche a costo di mettere in campo idee forse ardite e non condivise ma con un obiettivo chiaro: rilanciare il nostro Comune”.

“Il vecchio casale - spiega Biselli - è stato più volte oggetto di bando, ma a causa dei rigidi paletti fissati dalla soprintendenza è andato più volte deserto. È necessario che tutti gli enti si uniscano per chiedere un nuovo bando più elastico. L’idea? Trasformare il casale in un agriturismo, a spese del privato che avrà in concessione l’immobile per un lasso di tempo congruo alle spese, e utilizzare il ricavato per assumere personale: guide turistiche e guardiani in primis. Per raggiungere l’agriturismo si potrebbero utilizzare piccoli mezzi elettrici, quindi non inquinanti. Mentre l’elettricità del casale potrebbe essere ricavata da un impianto fotovoltaico posizionato sopra il tetto o nelle strette vicinanze. L’aeroporto di Fiumicino è a un tiro di schioppo, appena due minuti. I turisti farebbero a gara per soggiornare all’interno del porto di Claudio, mangiare bene e fare lunghe passeggiate tra i resti di un patrimonio dell’umanità. Sono convinto che questa idea possa far venire il mal di pancia ai più rigorosi, ma credo sia anche l’unica alternativa possibile, al momento, per riaprire il porto di Claudio, rilanciando anche in parte l’economia locale e occupazionale”. “Per la sua vicinanza con Roma e una posizione strategica invidiabile, Fiumicino ha l’obbligo di puntare sul turismo come uno degli asset trainanti della propria economia. I ristoranti rinomati, le strutture ricettive conosciute in tutta Europa, gli agriturismo, i beni archeologici, le scuole che formano ogni anno centinaia e centinaia di ragazzi, sono un bagaglio troppo ghiotto da non sfruttare. Va messa in campo una politica sul turismo incisiva, a partire da quella agenzia comunale sul turismo più volte annunciata a mai realizzata, in grado di coordinarsi con l’agenzia regionale varata dieci mesi fa e sviluppare un percorso che porti Fiumicino a innestarsi in pianta stabile nei percorsi turistici nazionali e internazionali”. Lo ha dichiarato il capogruppo dell’Udc Angelo Caroccia al termine dell’incontro sul turismo organizzato questa mattina al Paolo Baffi di Fiumicino.

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