Autunno Stirano a Graz
(AGR) Si conclude il 18 ottobre, anche se molti progetti proseguono sino a gennaio, lo Steirischer Herbst , cioè l’Autunno Stiriano (www.steirischerherbst.at) , un festival internazionale di arte contemporanea d’avanguardia, dominato dalle contaminazioni. E’ un festival multiculturale, innovativo, creativo, diverso. Un festival che occupa la città, letteralmente, cercando nuovi spazi, nuove soluzioni, ogni anno. Il tema del 2015 è “Back to the future”, ritorno al futuro. “Guardiamo al futuro ispirandoci al passato perché affrontare il futuro senza tenere in considerazione la nostra storia può essere pericoloso”, commenta Veronica Kaup- Hasler, la direttrice del festival. Si partirà dall’eredità, che ci hanno lasciato letteratura, filmografia e musica in primis : si interpreterà la visione del futuro arrivataci dall’arte per fare il punto della situazione e immaginare gli anni a venire. Ci saranno decine di modi per farlo, decine di occasioni per cambiare il proprio sguardo sull’immagine che avevamo del XXI secolo e su quello che potremmo aspettarci per il futuro.Il collettivo di architetti romani Orizzontale propone Spin Off , una sorta di stazione spaziale retro- futuristica che riflette il leitmotiv del festival , proiettando chi entra nell’installazione in un futuro che pare ritornare agli anni Sessanta, dove scoprire i primi giochi elettronici, i film degli archivi della Nasa, addirittura una navicella spaziale altra sei metri. Imperdibile è anche Hall of Half- Life, l’esposizione curata dalla neozelandese Tessa Giblin dedicata alle testimonianze del passato nel mondo, visitabile sino all’11 gennaio 2016 al Festival Center in Sackstrasse. Si passerà dalle foto alle sculture, dai video alle installazioni sonore: tra i protagonisti ci saranno i monumentali alberi delle foreste tropicali del Suriname, i memoriali delle guerre mondiali, i rifiuti nucleari, l’età della pietra e la città di Graz. Uno dei grandi eventi del festival è la mostra “Corporate”, proposta sino al 10 gennaio 2016 alla Kunsthaus : è la prima personale dell’artista cinese Xu Chen in Austria e racconta di come l’identità culturale si stia uniformando, dominata dall’economia di massa. Vale la pena vedere anche “What remains”, la mostra- laboratorio del collettivo finlandese Kairus che indaga su come il nostro presente sarà visto e interpretato nel futuro. Ci sono poi una serie di esposizioni visitabili sino al fine novembre: il progetto dell’artista canadese AA Bronson che reinterpreta l’avanguardia nella contemporaneità, la personale di Jörg Schlick- visual artist, pittore, coreografo e musicista- a 10 anni dalla sua scomparsa, la critica al maschilismo dell’arte di Maria Anwander e la mostra collettiva “To what end” ,dedicata alle grandi rotture storico- sociali degli ultimi secoli.C’è poi tanto altro ancora: il Nail Bar, dove chiacchierare e farsi decorare le unghie con effigi femminili storiche, del progetto Influences con l’artista inglese Phobe Davies che racconterà la storia delle donne di Graz, Recycled History, la collezione di Joachim Hainzl che riporterà i visitatori agli anni Sessanta con lettere, cartoline, giornali, foto e libri, o Flash Forward, lo studio fotografico itinerante dell’artista Luke Morgan che raccoglierà le immagini per una “time capsule” da aprire nel 2035. La lista degli spettacoli musicali, dei film e delle installazioni video musicali è davvero succulenta. Ricordiamo la prima austriaca di Nigredo, l’opera digitale degli artisti Donnarumma e Baalman che racconta l’assenza della percezione del corpo nel momento in cui si vive senza malattie, i concerti “Pure electronic” che celebrano i 50 anni dell’IEM, l’istituto della musica elettronica, e il documentario “Herbst Remixed” che racconta il festival, le emozioni che genera e la gente che lo frequenta. Sempre ad ottobre, ma dal 22 al 25, allo Schlossberg, il colle sopra il centro di Graz, si terrà il festival Elevate (www.elevate.at) : propone cinque notti da vivere dal tramonto all’alba con performance, concerti, installazioni, workshop e conferenze dedicati alla contemporaneità, passando dall’arte alle scienze sociali. Per scoprire quanto Graz sia una città aperta, innovativa e cosmopolita.