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Ambiente, i conti in rosso dell’Ama allarmano il Comune. A settembre nuovo piano industriale?

L’amministratore Stefano Zaghis avverte la Giunta: servono soldi o si rischia. Opposizioni all’ attacco: incertezza sul futuro industriale e occupazionale. FitCisl: non serve un intervento una tantum ma un’operazione verità

printDi :: 31 agosto 2020 16:53
Ambiente, i conti in rosso dell’Ama allarmano il Comune. A settembre nuovo piano industriale?

(AGR) Nubi all’orizzonte per la sindaca Raggi. Questa volta la minaccia arriva dall’Ama, la municipalizzata che si occupa di smaltimento rifiuti, dopo la lettera scritta qualche giorno fa da Stefano Zaghis amministratore dell’Azienda. Nel documento inviato, tutto corredato da numeri e tabelle, il manager (settimo amministratore che si avvicenda al vertice della municipalizzata nell’era Raggi) avvertiva la Giunta della necessità di un intervento finanziario «per avere la continuità aziendale garantita». Certo, lo stesso Zaghis nelle righe inoltrate alla Raggi, all’assessore al Bilancio e alle Partecipate Gianni Lemmetti e al direttore generale del comune Franco Giampaoletti addebita la serie di errori alle amministrazioni che si sono succedute dal 2002, ma ora sembra sottolineare l’amministratore, non c’è più tempo da perdere e in questo senso, per metà settembre è prevista la presentazione del piano industriale.

Per ora a rassicurare Zaghis è il solo direttore generale Franco Giampaoletti che parla di un Comune pronto a intervenire dopo un’attenta analisi di conti e circostanze (comprese le forche caudine dell’articolo 14 della legge Madia relativo alle società a partecipazione pubblica ndr) mentre le opposizioni, dopo le vicende Atac e Roma Metropolitane sono sul piede di guerra. Se per il Pd «le scelte dell'amministrazione Raggi hanno prodotto emergenze continue nella raccolta e nello smaltimento dei rifiuti e grande incertezza sul futuro industriale e occupazionale», per FdI «non vi è stata alcuna politica di rilancio economico finanziario dell’azienda. Altro che ricapitalizzazione, si profila la strada già seguita per Atac con una sostanziale liquidazione dell'azienda dei rifiuti».

 
Nella vicenda Ama interviene anche la Fit Cisl che tramite che non si dice sorpresa dalla richiesta dell’amministratore Zaghis. Per il Segretario Generale della Fit-CISL del Lazio, Marino Masucci «quello che serve adesso, come ribadiamo da tempo, non è soltanto un intervento economico “una tantum”, ma una vera e propria operazione verità, in cui siano ricostituite le fondamenta aziendali. Serve inoltre un piano industriale serio su cui misurare il management, un’etica aziendale pragmatica, che non preveda elargimenti di premi di risultato svincolati dai risultati stessi, e una diversa organizzazione del lavoro. I dipendenti Ama sono demotivati, lavorano con mezzi inadeguati, con problemi di rifornimento degli indumenti. Riteniamo che questo tema – conclude il segretario della Fit Cisl - debba essere alla base del dibattito pubblico che precederà le elezioni capitoline. I candidati al Campidoglio dovrebbero esprimersi su come risolvere il problema rifiuti della Capitale, e su come rilanciare l'azienda del settore più grande d'Europa».

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