L'Ozonoterapia può combattere il covid-19? Primi risultati positivi di uno studio italiano
L'Istituto Superiore di Sanità pur non attribuendo in via preventiva all’ozonoterapia valenza terapeutica contro Covid-19, ne ha però definito i criteri affinché le strutture ospedaliere possano decidere di utilizzarlo. In Cina il protocollo del dr. Galoforo h
Il dr. Antonio Galoforo
(AGR) Arriva dalla Cina la conferma che l’ozonoterapia è efficace contro Covid 19 con una lettera ufficiale dell’Università di Tianjin al Dott. Antonio Galoforo, che fin da fine gennaio ha portato avanti con le Autorità cinesi un’intensa collaborazione per definirne l’utilizzo e che per primo, anche in Italia, ha pubblicato sul portale della SIOOT uno studio sulla sua possibile efficacia.
Dopo che l’Istituto Superiore di Sanità, pur non attribuendo in via preventiva all’ozonoterapia valenza terapeutica contro Covid-19, ne ha però nei giorni scorsi, con rigore e attenzione ai pazienti in questo difficile momento storico, definito i criteri affinché le strutture ospedaliere possano decidere di utilizzarlo, un importante riscontro scientifico arriva dalla Cina; il Prof. Dong Ming dell’Università di Tianjin, nella lettera indirizzata al Dott. Galoforo, sintetizza come il supporto da lui fornito, fin da gennaio, abbia permesso di mettere a punto un protocollo, validato dal comitato etico dell’Università e dell’ospedale di Haihe che è applicato con risultati positivi su pazienti con diversi stadi di progressione della patologia.
Non si tratta di un’autorizzazione ma neppure di un diniego; l’ISS definisce, tenendo conto dei protocolli SIOOT depositati nel 2018 e delle evidenze scientifiche esistenti allo stato attuale, un chiaro perimetro entro il quale è possibile ipotizzare l’utilizzo dell’ossigeno ozono terapia contro Covid-19; nella missiva si legge: “ …..dal momento che la proposta sembra essere condivisa e supportata da centri clinici esperti nel trattamenti delle polmoniti virali, se ritenuto opportuno il trattamento potrebbe essere effettuato sotto la responsabilità del medico, previa acquisizione del consenso informato del paziente. Considerato il carattere ”sperimentale” dell’impiego questa indicazione, che richiede oltretutto una specifica esperienza da parte del medico e la disponibilità di opportuna strumentazione, si ritiene opportuno acquisire anche il parere del Comitato Etico”. L’ISS precisa inoltre che la sperimentazione dovrà essere autorizzata dall’Agenzia Italiana del Farmaco.
Possiamo quindi dire che gli sforzi della SIOOT e in particolare del Dott. Antonio Galoforo, membro del direttivo della SIOOT e primo medico in Italia a sviluppare un razionale scientifico di questa possibile applicazione, trovano finalmente un positivo riscontro non solo in Italia ma anche a livello internazionale.
Andiamo con ordine: già a fine gennaio il Dott. Antonio Galoforo e il suo team, quando Covid-19 era ancora circoscritto a Wuhan, ha iniziato a sensibilizzare la comunità scientifica cinese e non, che l’ozono poteva esser un valido alleato per contrastare la diffusione di Covid-19; a metà febbraio, supportato da consolidati rapporti istituzionali già attivi da mesi con la Cina, ha accolto in Italia una delegazione di medici cinesi ed ha tenuto una conference call con il Prof. Chen Qun, Segretario Generale di “China Life Science Security” di Bejing/Pechino e altri 272 dirigenti del Ministero della Salute cinesi, primari di alcuni ospedali di Pechino e dirigenti di centri di ricerca cinesi dove il Dott. Galoforo ha illustrato le evidenze scientifiche ed il protocollo sull’utilizzo dell’ozono, sollevando così l’interesse dei partecipanti verso questo approccio per contrastare il Coronavirus, come poi ripreso il 26 febbraio dalle affermazioni del Professore Zhou Muzhi, sul sito China.org.cn, nell’articolo dal titolo “Ozone: A powerful weapon to combat COVID-19 outbreak” (http://www.china.org.cn/opinion/2020-02/26/content_75747237.htm
Altro cardine di questo risultato è stata la pubblicazione sul sito della SIOOT il 21 febbraio, quando anche in Italia iniziava a diffondersi Covid-19, a cura del Dott. Galoforo e del suo team del Fatebenefratelli di Brescia, di una ricerca in cui evidenziava come l’ozonoterapia potesse essere un valido supporto per contrastare il virus e ne definiva il razionale scientifico per il suo possibile utilizzo; nella ricerca si poneva in evidenza come questa terapia avesse già dato importanti e significativi risultati nella cura delle polmoniti, cosi come di altri virus simili a Covid-19 come la Sars e l’Ebola, documentando il tutto con un amplia bibliografia scientifica.
Nelle settimane successive il Dott. Galoforo si è attivato a livello internazionale per approfondire ulteriormente le conoscenze sull’approccio da lui proposto, raccogliendo importanti feedback positivi tramite il Dott. Li Peter di Guaghzuo che riportava i significativi risultati di alcuni ospedali Cinesi che stavano utilizzando con successo l’ozonoterapia (Tianji Haihe Hospital e The Second Hospital of Tanjin Medical University) e da parte del Dott. Rowen che in Califonia ha già attivato un dipartimento specifico della sua clinica per trattare i pazienti Covid-19 con l’ossigeno ozono terapia e che nei giorni scorsi ha pubblicato un importante studio sulla rivista scientica “Journal of Infectious Diseases and Epidemiology” dal titolo “A Plausible Penny costing effective treatment for Coronavirus- Ozone Therapy”.
Lo sforzo del Dott. Galoforo si è concretizzato nelle ultime settimane anche nel sensibilizzare, alla luce delle ulteriori evidenze scientifiche internazionali, sia le istituzioni, in primis quelle della regione Lombardia, sia gli organi preposti, sulla validità di questo approccio, sottolineando in modo determinante il suo basso costo e soprattutto l’assenza di effetti collaterali.
L’importante riconoscimento internazionale arrivato dalla Cina con la validazione clinica e universitaria dell’uso dell’ozonoterapia si affianca al risultato conseguito da SIOOT che sta già coordinando l’applicazione del protocollo in diversi ospedali in Italia, con l’intenso lavoro non solo dei Presidenti di SIOOT, Prof. Franzini e Prof. Valdenassi, ma anche di chi, come il Dott. Galoforo, ha da mesi visto nell’ossigeno ozono terapia un valido alleato contro Covid-19 e si è speso per arrivare a questo risultato. L’invito è quindi affinchè altri ospedali decidano di valutare l’utilizzo dell’ossigeno ozono terapia per aiutare i malati di Coronavirus, ricordando che l’ozono è un rimedio antico, ma si sta rivelando come una possibile medicina del futuro.