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Fondazione Roma Litorale, in ogni classe c'è un bambino con un alto quoziente intellettivo

E' partito progetto sperimentale della Fondazione Roma Litorale con il coinvolgimento scuole, fondamentale per diagnosi precoce. Riconoscere la plusdotazione non è semplice. Ogni ragazzo è diverso, dal momento che differente è il contesto familiare e scolastico nel quale cresce.

printDi :: 20 febbraio 2023 15:05
Bambini geni alto tasso intelligenza, foto pixabay

Bambini geni alto tasso intelligenza, foto pixabay

(AGR) Cinque per cento dei bambini. In media uno studente per classe secondo le statistiche. Sono i cosiddetti ‘gifted’ o ‘plusdotati’. Ragazzi con alto quoziente intellettivo. “Qualcosa di cui si parla ancora troppo poco, poco conosciuto, ma largamente diffuso” spiega Francesco Cesarino, direttore sanitario della Fondazione Roma Litorale, ente che si occupa di oltre 450 bambini con disabilità intellettiva e fragilità che ha da poco inaugurato uno sportello dedicato alla plusdotazione nel X Municipio di Roma. 

“Riconoscere la plusdotazione - sottolinea - non è semplice. Ogni ragazzo è diverso, dal momento che differente è il contesto familiare e scolastico nel quale cresce. Ognuno ha un proprio potenziale ma anche alcune comprensibili criticità. Fondamentale è la diagnosi precoce da parte di professionisti esperti attraverso una attenta osservazione e l’utilizzo di test specifici. Ma altrettanto importante, per lanciare i primi campanelli d’allarme, è il coinvolgimento di genitori e scuole”.

 
Da qui la decisione da parte della Fondazione Roma Litorale di istituire uno sportello informativo dedicato alle famiglie. E realizzare protocolli di intesa con gli istituti del territorio che vorranno essere parte attiva e collaborare per favorire una diagnosi sempre più precoce e un efficace percorso valutativo.

“Lo sportello informativo - afferma Alba Sunshine Bettoschi Ratti, neuropsichiatra infantile della Fondazione Roma Litorale - è un importante supporto per tutte quelle famiglie che intendano avere una prima consulenza alla quale far seguire una seconda valutazione che dovrà poi essere confermata dai servizi di riferimento della Asl di appartenenza. Dopo questo iter potremo avviare una serie di programmi mirati: sostegno psicologico per il bambino, parent training per la famiglia e counseling con gli insegnanti per un percorso didattico personalizzato”. 

A tutto questo si affiancherà un protocollo educativo sperimentale elaborato con esperti di riferimento del settore educativo e pedagogico. 

“Fondamentale però – spiega ancora la dottoressa Bettoschi Ratti – per una diagnosi precoce è il coinvolgimento delle scuole. Abbiamo predisposto dei protocolli d’intesa grazie ai quali un nostro psicologo specializzato potrà sottoporre ai bambini che ci verranno indicati direttamente dai rappresentanti della scuola, in accordo con le famiglie, dei test rapidi sul quoziente intellettivo che ci possano permettere di avere un primo quadro e inserirli, se vorranno, nei percorsi valutativi e in programmi specifici ad hoc”. 

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