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Parma, premio "Green Book 2025" vince Giorgio Volpi con il libro: "La natura lo fa meglio (e prima)"

Il libro di Volpi esplora come la natura abbia preceduto l’ingegno umano in molte innovazioni, mostrando esempi sorprendenti di abilità e caratteristiche presenti in piante, animali e batteri che potrebbero ispirare soluzioni future in campo tecnologico e scientifico

printDi :: 29 marzo 2025 20:29
Il vincitore del Premio Giorgio Volpi con Filiberto Zovico, direttore del Green Economy Festival, e Davide Bollati, presidente Gruppo Davines

Il vincitore del Premio Giorgio Volpi con Filiberto Zovico, direttore del Green Economy Festival, e Davide Bollati, presidente Gruppo Davines

(AGR) È Giorgio Volpi con La natura lo fa meglio (Aboca) ad aggiudicarsi, nel corso del Green Economy Festival di Parma, il Premio Green Book 2025. Il riconoscimento letterario, giunto alla terza edizione, si propone di favorire produzioni editoriali che raccontino e analizzino il mondo della green economy, sia sotto l’aspetto delle problematiche legate al clima, che più specificatamente ai temi dell’energia, del fashion, dell’alimentazione, delle tecnologie, della mobilità, delle infrastrutture e dell’abitare, dell’inquinamento, del consumo di suolo e della sostenibilità sociale.

Si è tenuta questo pomeriggio la cerimonia di premiazione che si è svolta presso l’Area Talk in piazza Giuseppe Garibaldi. Dopo i saluti di Davide Bollati, presidente di Davines Group e della Giuria del Premio, è stato svelato il voto della Giuria dei Lettori, composta da 200 membri tra imprenditori, docenti, rappresentanti delle associazioni di categoria e degli istituti di ricerca e giovani laureandi.

 
A vincere con 45 voti è La natura lo fa meglio (e prima) (Aboca) di Giorgio Volpi, aggiudicandosi anche la menzione speciale di Iren, un libro che esplora come la natura abbia preceduto l’ingegno umano in molte innovazioni, mostrando esempi sorprendenti di abilità e caratteristiche presenti in piante, animali e batteri che potrebbero ispirare soluzioni future in campo tecnologico e scientifico.

Segue nella classifica finale Tropico mediterraneo di Stefano Liberti (Editori Laterza), con 38 voti, aggiudicandosi il secondo posto e la menzione speciale di Fondazione Cariparma. Sul terzo gradino del podio Patrizia Caraveo con Ecologia spaziale (Hoepli) con 35 voti, ricevendo la menzione speciale Crédit Agricole. A chiudere la classifica finale, a pari merito, Dalla parte del suolo di Paolo Pileri (Editori Laterza), con la menzione speciale di Ds Solutions, e Cavallette a colazione di Gaia Cottino (Utet), con la menzione speciale di Cisita Parma, entrambi con un totale di 29 voti.

Il Premio, vinto lo scorso anno da Gianluca Lentini con il libro La Groenlandia non era tutta verde. Il cambiamento climatico e le decisioni da prendere (Egea), si conferma come uno dei più significativi riconoscimenti nel panorama culturale italiano dedicati al mondo della green economy, favorendo la pubblicazione di opere editoriali di alta qualità che affrontano e analizzano le sfide globali legate alla sostenibilità e promuovendo una cultura d’impresa capace di sostenere lo sviluppo del tessuto industriale italiano in chiave ecologica e innovativa.

Il titolo vincitore: La natura lo fa meglio (e prima) di Giorgio Volpi (Aboca)

Il libro

Il mito della creazione per lungo tempo ha garantito all’uomo una posizione di superiorità rispetto agli altri animali fino a quando l’avvento del concetto di evoluzione ha cominciato a livellare questa gerarchia.  Eppure, l’essere umano fa cose che sembrano precluse alle altre specie: produce auto e telefoni, si veste di abiti e si tinge i capelli, ha inventato internet, i vaccini, i sottomarini…
 Dalla tecnologia alla scienza applicata, l’unicità dell’uomo parrebbe evidente…
 Con questo libro scopriremo, invece, che molte delle grandiose idee dell’uomo sono apparse sulla Terra molto prima del nostro arrivo. In anticipo sull’ingegno umano, infatti, è arrivata la natura, che attraverso infiniti tentativi ha selezionato nelle piante e negli animali alcune abilità e caratteristiche davvero sorprendenti. Ci sono batteri che generano particelle magnetiche migliori di quelle prodotte in qualsiasi laboratorio: sono stati individuati nel fango di palude e, al microscopio, presentano delle curiose collane di perle, fatte di magnetite, che usano per orientarsi nello spazio e che noi potremmo impiegare come agenti di contrasto nella risonanza magnetica, per la somministrazione mirata di farmaci e per la cura del cancro. Altri batteri, invece, sono in grado di ‘formare’ l’oro: tramite riduzione chimica, riescono a immobilizzare gli ioni dei metalli, che spesso sono tossici, rendendo salubre l’ambiente circostante. E poi ci sono funghi che producono sostanze bio-luminescenti, piante che possiedono ‘sensori’ per il fumo, molluschi capaci di creare colle insuperabili… Con una scrittura brillante e una cultura enciclopedica, Giorgio Volpi ci guida alla scoperta di un mondo naturale sconosciuto, antico e pioneristico al tempo stesso, mostrandoci che in un futuro non lontano potremmo imparare a sfruttare alcune delle scoperte chimiche che la natura ha affinato nei secoli per convertire l’energia solare o per produrre alimenti, farmaci, o nuove materie prime. Abbiamo la responsabilità e il dovere di studiare la natura, non solo per godere della sua bellezza, ma per realizzare un futuro migliore.

L’autore

Giorgio Volpi (Cuneo, 1983), si è laureato in Chimica presso l’Università di Torino, ha conseguito il dottorato in Scienza e Alta Tecnologia con una tesi sulla preparazione di nuovi complessi luminescenti. È tecnico presso il Dipartimento di Chimica dell’Università di Torino, dove svolge ricerche nell’ambito della luminescenza e dei complessi organo-metallici. Parallelamente all’attività lavorativa, ha proseguito gli studi laureandosi anche in Scienze Naturali. È autore di oltre 40 articoli pubblicati su riviste internazionali e citati più di 900 volte. Ha svolto numerosi seminari e docenze presso la Scuola Holden.

foto da comunicato stampa

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