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Siamo animali sociali, abbiamo bisogno di attenzioni e di interazioni; può cambiare il mezzo di comunicazione, ma non l’essenza dei nostri bisogni.
Lo Psicologo Andrea Pompili
(AGR) Autore Andrea Pompili
Sappiamo tutti quanto sia importante per alcune persone il numero di Like e Visualizzazioni nei Social Network. Molti sono fortemente influenzati dal numero di reazioni che riescono a generare, dal numero di contatti che hanno. I social sono strumenti di comunicazione e come tali sono mezzi utilizzati per trasmettere un pensiero o uno stato d’animo. Se la comunicazione non va a buon fine, se nessuno reagisce a ciò che “postiamo”, è come se nessuno recepisse ciò che diciamo. È come se fossimo in una stanza, in una festa o in qualsiasi altro posto pieno di gente e nessuno ti ascoltasse o reagisse alla tua comunicazione. Essere ignorati genera, quantomeno, frustrazione. Essere invisibili agli altri è uno degli incubi più frequenti, soprattutto nell’età adolescenziale, ma non solo. Siamo animali sociali, abbiamo bisogno di attenzioni e di interazioni; può cambiare il mezzo di comunicazione, ma non l’essenza dei nostri bisogni. Essere riconosciuti, riscontrati e generare una reazione negli altri è fondamentale nel nostro sviluppo e nel mantenimento del nostro benessere psicologico.
Un tempo l’appartenenza ad un gruppo, piuttosto che la condivisione di alcuni valori o credenze, veniva mostrata nel modo di vestire, nel comportamento e nelle ritualità. Appartenenza che da un lato permetteva di esprimere il proprio sentire, dall’altro permetteva di non sentirsi soli, di percepirsi come facenti parte di un unicum più forte e strutturato. Ritengo possibile che oggi attraverso la partecipazione sui social ai post degli influencer gli individui possano percepirsi facenti parte di una comunità. Comunità che condivide valori, pensieri, credenze e opinioni, che sostiene campagne sociali o attacchi politici. In poche parole, gli influencer soddisfano il bisogno di appartenenza della platea dei fruitori dei social.
L’influencer dice, scrive, posta ed esprime quello che io penso e lo fa con un megafono a cui non ho normalmente accesso, ma mi permette di pensare di esserne partecipe. Tale fenomeno vale sia nell’interazione di sostegno, vale a dire in tutti quei post a favore dell’influencer di turno, sia in quella di denigrazione o critica.
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