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Andare oltre.

Spunti di riflessione ascoltando un testo di Niccolò Fabi

printDi :: 01 ottobre 2022 13:35
Andare oltre.

(AGR) Autore: Roberto Noccioli

Anni fa avevo raccontato un testo di Niccolò Fabi che mi aveva colpito particolarmente (“vince chi molla”). Ero partito dall’effetto che aveva avuto su di me, senza l’idea che la mia interpretazione fosse giusta o sbagliata, semplicemente era la mia, condivisibile o meno. 

 
Allora mi colpì il suo modo di raccontare il “lasciar andare”. . Il rischio chiaramente è di rimanere incastrati. Non è facile accettare che la sofferenza sia parte di noi, siano le nostre emozioni che lavorano per farci superare un momento complicato, una situazione difficile, che ci guidano verso l’uscita. Se ci aggrappiamo ad esse o le combattiamo, perdono la loro funzione evolutiva. Se vogliamo stare meglio, dobbiamo smettere di trattenere o di combattere, ma lasciare che le emozioni svolgano il loro compito e ci aiutino. 

Il nuovo testo di Fabi è un nuovo passaggio di sofferenza, sembra il racconto di una fase successiva, dopo aver “mollato la presa”, si può andare oltre. “Andare oltre” è proprio il titolo della nuova canzone. 

L’autore ci racconta della fine di una relazione, o meglio, di ciò che succede dopo la fine di una relazione, quando, superato il momento introspettivo, proviamo ad agire, a riaprirci all’esterno, ai rapporti sociali. 

Curioso quello che avviene in questa fase, siamo spinti ad andare avanti, ma abbiamo paura di tornare indietro, riprendiamo vecchi comportamenti, ma siamo impacciati, disabituati, distanti. Quando finisce una relazione, sarebbe interessante capire se andiamo avanti o torniamo indietro. 

Forse uscire dalla fantasia che una relazione duri per sempre, ci può aiutare anche a costruire relazioni più stabili, perché saremo più disposti ad accettare che le cose possano non andare sempre bene e soprattutto non siano scontate, vanno costruite passo dopo passo.

La cosa che mi colpisce sempre delle canzoni è l’interpretazione che soggettivamente gli diamo. Ascoltando un’intervista che l’autore ha fatto con Tlon, ho scoperto che lui stesso ha dato due interpretazioni diverse alla sua canzone, prima e dopo un lutto. La separazione ha tanti significati e tante sfumature.

Ci sono alcune canzoni che hanno tanti livelli di lettura e, quando non le cristallizziamo associandole a momenti specifici della nostra vita, riascoltandole a distanza di anni cambiano, si trasformano, si arricchiscono delle esperienze che abbiamo fatto nel frattempo. Alcune canzoni non sono statiche, ma mutevoli. Le canzoni ci danno la possibilità conoscere e riconoscere le nostre emozioni, ci aiutano ad esprimerle rileggendo nei testi la nostra storia, i nostri vissuti. Forse per questo ci piace ascoltarle e… cantarle.

Puoi leggere l’intero articolo ed il testo della canzone qui

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