Ucraina: Save the Children, a Kherson, dove vivono più di 165.000 persone, tra cui circa 80.000 bambini, gli ucraini raccolgono acqua dalle pozzanghere
Ci vorranno settimane o addirittura mesi prima che tutti i servizi essenziali come elettricità, riscaldamento centralizzato e approvvigionamento idrico vengano ripristinati
Ucraina: Save the Children, a Kherson, dove vivono più di 165.000 persone, tra cui circa 80.000 bambini, gli ucraini raccolgono acqua dalle pozzanghere
(AGR) Le famiglie di Kherson hanno raccolto l'acqua dalle pozzanghere e hanno fatto la fila per più di un chilometro per acquistare acqua potabile e combustibile per il riscaldamento a causa della distruzione delle infrastrutture che si teme possano causare almeno un altro mese di interruzioni dei servizi. Lo ri-ferisce Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare la vita delle bambine e dei bambini e garantire loro un futuro.
Più di 165.000 persone, tra cui circa 80.000 bambini, vivono nelle aree di Kherson che sono state recentemente riconquistate dall'Ucraina, dove i bisogni della popolazione sono a livelli critici a causa delle ostilità in corso, dei danni estesi e della distruzione delle infrastrutture.
Ucraina: Save the Children, a Kherson, dove vivono più di 165.000 persone, tra cui circa 80.000 bambini, gli ucraini raccolgono acqua dalle pozzanghere
Nonostante gli sforzi delle autorità locali per facilitare l'accesso umanitario e ripristinare alcuni servi-zi, Save the Children sottolinea che non esiste un modo realistico per raggiungere tutte le persone bisognose di assistenza in ogni parte di Kherson. Le famiglie devono poter uscire e recarsi in aree con servizi migliori senza essere coinvolte nei combattimenti.
Ci vorranno settimane o addirittura mesi prima che tutti i servizi essenziali come elettricità, riscalda-mento centralizzato e approvvigionamento idrico a Kherson vengano ripristinati a pieno regime. La scorsa settimana, il governo ucraino ha approvato un finanziamento di 2,1 milioni di dollari per ripara-re le infrastrutture critiche della regione, ma i lavori potranno iniziare solo una volta che il territorio sarà stato decontaminato dagli esplosivi. Ciò potrebbe richiedere diverse settimane, secondo il Mini-stero degli affari interni ucraino.
Save the Children chiede alle parti in guerra di rispettare il diritto internazionale umanitario e il diritto internazionale dei diritti umani ed evitare di attaccare i civili e le infrastrutture civili. Gli attacchi alle centrali idriche e elettriche sono proibiti dalle regole di guerra internazionali e dai manuali di diritto internazionale umanitario della Federazione Russa e dell'Ucraina.
Questo fine settimana Save the Children ha distribuito acqua potabile a più di 4.000 famiglie a Kherson, registrando anche le famiglie bisognose di assistenza in denaro che l'Organizzazione sosterrà nelle prossime settimane e mesi.
Save the Children sta lavorando per garantire forniture idriche stabili nelle parti dell'Ucraina colpite dai combattimenti, compresa la fornitura di pompe sommergibili a un servizio idrico nella città di Su-my, la fornitura di filtri per l'acqua nelle regioni di Mykolaiv e Kherson, la creazione di pozzi, l'installa-zione di pompe idrauliche manuali e la riparazione di un impianto di presa d'acqua nella regione di Chernihiv. L'Organizzazione ha anche contribuito alla riparazione di impianti idraulici e alla distribuzione di acqua in bottiglia e kit per l'igiene.
Save the Children opera in Ucraina dal 2014, fornendo aiuti umanitari ai bambini e alle loro famiglie. Ora sostiene le famiglie di rifugiati in tutta Europa e aiuta i bambini ad accedere all'istruzione e ad altri servizi essenziali.
Il Consorzio per la protezione dell'Ucraina (finanziato da BHA/USAID), guidato da Save the Children, sta fornendo assistenza olistica salvavita in termini di salute, riparo, denaro, protezione, servizi WASH (Acqua, Sanitari e Igiene) e nutrizione alle persone colpite dal conflitto che vivono in Ucraina. Il Consorzio è una collaborazione di organizzazioni locali e internazionali specializzate nella programmazione di interventi di protezione in contesti umanitari e che lavorano nelle comunità ospitanti, nei centri di assistenza e nelle aree nuovamente accessibili.