Tassa sugli extraprofitti bancari, vi spiego perché è giusta
L'aumento dei tassi d'interesse dei mutui e prestiti alle imprese non sono dipesi da logiche di mercato ma dall'automatico effetto dei rialzi della BCE e senza attività di rischio che giustificherebbe il ricorso ai mercati. La dinamica dell'automatismo potrebbe configurare l'illecito arricchimento
Tassa sugli extraprofitti
(AGR) Di Ruggero Cametti
Quando durante gli anni settanta, a seguito della guerra arabo-israeliana del Kippur, l'OPEC arrivò a “ventuplicare” il prezzo del barile di petrolio, l'inflazione ebbe una clamorosa impennata salendo in Italia oltre il 20 per cento. I massicci interventi della Banca d'Italia alzarono di molto il tasso ufficiale di sconto (all'epoca vigeva la legge bancaria del 1936) determinando tra l'altro che l'interesse percepito dalla banche, per i prestiti, fu dal 10 al 20 per cento e oltre. Conseguente a questo rialzo era l'aspettativa di un aumento del tasso d'interesse attivo (per il correntista) sui depositi.
Questo quanto accadde. Giorni fa il governo ha varato un provvedimento per tassare (un po') i cosiddetti extraprofitti delle banche conseguenti all'aumento dei tassi da parte della BCE( oggi non li manovra più la Banca d'Italia).
Gli aumenti dei tassi hanno determinato “in automatico” il rialzo dei tassi d'interesse attivi, per le banche sui prestiti. Anche questa volta il sistema bancario ha fatto delicatamente finta di niente e la gente (il popolo) ha visto aumentare di molto, anche del 70 per cento i mutui e le imprese hanno visto lievitare i costi di acquisizione dei capitali.
Stavolta il sistema bancario, nemmeno su richiesta, ha provveduto ad alzare l'interesse sui depositi che i clienti prestano alle Banche. Segno che il potere del sistema bancario è molto aumentato rispetto al passato. E il sistema bancario è uno dei cosìdetti “poteri forti”.
Alcuni commentatori, anche di cultura liberista, hanno tuonato contro l'intervento governativo sostenendo il principio (giusto) che non si deve intervenire nelle dinamiche del mercato. Questi commentatori dimenticano che l'aumento dei tassi d'interesse dei mutui e dei prestiti alle imprese non sono dipesi da logiche di mercato ma dall'automatico effetto dei rialzi decisi dalla BCE, al di fuori di una attività di rischio( alea) che giustificherebbe la logica dei mercati. Anzi , secondo me,
la dinamica dell'automatismo potrebbe configurare l'illecito arricchimento .
Ora il Governo Meloni ha deciso una modica tassazione di questi cosiddetti extraprofitti.
Il provvedimento è benemerito perchè dimostra due cose: l'interesse attivo della politica per la vita della gente e delle imprese; dimostra altresì che questo governo è indipendente dalla cappa del potere fortissimo rappresentato dalle banche. Tutto ciò avrà un effetto più che positivo sulle logiche di mercato e fa dubitare che i commentatori di cui sopra forse si intendono di economia ma non capiscono niente di politica.
Gli effetti benefici sul mercato sono la risultante certamente della tecnica economica ma anche di una politica forte, indipendente e non condizionata , tantomeno zittita dal potere forte. Tutti ricordiamo l'on. Fassino dichiarare al telefono con il responsabile UNIPOL “abbiamo una banca”.
Si spera di aver cambiato pagina finalmente.
NdR: Ruggero Cametti è un politico di lungo corso, nato nella Democrazia Cristiana ha avuto incarichi importanti nella DC Capitolina e sul litorale è stato più volte consigliere municipale. Ritiratosi dalla politica attiva da alcuni anni cura la campagna elettorale di giovani politici della capitale e ha continuato ad occuparsi di politica affiancando con preziosi consigli gli esponenti politici locali. Profondo conoscitore delle problematiche del X Municipio dove ha lavorato e si è impegnato per anni è un punto di riferimento per il centrodestra anche se resta un importante e competente conoscitore della politica, sopratutto locale. Collabora con AGR esponendo il suo punto di vista sui tanti temi della politica. Buona lettura (e.b.)