Regionali Lazio, Alessio D'Amato ufficializza la sua candidatura: non regaliamo la nostra regione alla destra
Sarà lui il nome del centrosinistra per le elezioni di febbraio? Dai 5 Stelle ancora nessun segnale
Carlo Calenda, Azione
(AGR) In platea Calenda e il sindaco di Roma Gualtieri. Teatro Brancaccio pieno per l'ufficializzazione di Alessio D'Amato, come candidato del centro sinistra per le prossime elezioni regionali di febbraio. In attesa di capire cosa succederà nel PD o nella galassia dei 5Stelle o se ci saranno primarie o semplici indicazioni dalle segreterie politiche, l'assessore alla Sanità della giunta Zingaretti lancia la sfida.
Gli ospiti, a partire dal giornalista scrittore Corrado Augias, sono medici, ricercatori ma anche rappresentanti di associazioni dei commercianti e della società civile. C'è spazio anche per un gruppo di contestatori che hanno il tempo e lo spazio di srotolare, prima di essere accompagnati dalla polizia fuori dal Brancaccio, uno striscione. Il giornalista Sergio Rizzo ripercorre, dati elettorali alla mano, il fallimento della sinistra negli ultimi anni e auspica un cambio di rotta.
Anche Pizzarotti ex sindaco di Parma ora alle prese con la sua lista civica nazionale porta la sua testimonianza. In platea anche il sindaco di Roma Roberto Gualtieri che D'Amato ringrazia calorosamente. «Siamo stati un modello in tempo di Covid - esordisce D'Amato - ma ora preoccupano i primi provvedimenti del nuovo governo.
Venivamo come regione da dodici anni di commissariamento ma abbiamo recuperato due miliardi di disavanzo. I centri di ricerca e università sono settori di eccellenza che occorre valorizzare. E anche le politiche del personale nel settore sanitario hanno registrato doppie assunzioni rispetto alla media nazionale.
Per non disperdere quanto fatto, la mia candidatura è ora a disposizione. Ora spetta al PD scegliere ma facciamo in fretta perché questa regione non la regaliamo alla destra e non lasciamo la patente di riformista a chi ha firmato i decreti sicurezza con Salvini» e qui il riferimento, senza citarlo con nome è a Conte.
Ora il cerino è in mano a Letta, chi sarà il candidato del centrosinistra?