I Saluti del Questore di Roma dr. Mario Della Cioppa che nei prossimi giorni lascerà la sede di Roma per la nomina a Prefetto della Repubblica
Saluto tutti i cittadini romani e della provincia, e chi li rappresenta, l'Amministrazione Comunale, tutta la Stampa, i mass media in genere, per essere stati sempre pungolo e veicolatori di preziose informazioni, ma anche attenti alla verifica dell' informazione prima che venisse diramata
Questore di Roma Mario Della Cioppa
(AGR) A seguito dei tempi molto stretti a disposizione, affido ad una lettera i miei saluti di commiato con particolare riferimento ai rappresentanti delle Istituzioni e dei vari organismi con cui ho avuto l'onore di relazionarmi per consentire al mio ufficio di assicurare al territorio la migliore e più efficace azione, che potesse elevare il livello di sicurezza e consentire al cittadino di averne una migliore percezione.
Quella della massima sicurezza e della sua percezione è stato uno degli obiettivi principali che il sottoscritto, quale Questore di Roma, ha inteso perseguire, attraverso ogni strumento che la Legge gli ha messo a disposizione, fornendo precise indicazioni operative alla Polizia di Stato di Roma e alla Questura tutta ma anche, nella sua veste di Autorità Provinciale di pubblica sicurezza di questa provincia, coordinando al meglio l'azione interforze quando è stato necessario attuare un'azione congiunta e sinergica in tema di ordine e sicurezza pubblica per elevare al massimo la sicurezza e la prevenzione dei reati.
Contemporaneamente abbiamo rilanciato al massimo il ricorso alle misure patrimoniali tendenti a privare i delinquenti, soprattutto appartenenti alle consorterie di tipo mafioso, di ciò che illecitamente hanno ricavato dalle loro illecite attività, direttamente o indirettamente, istruendo numerose proposte inoltrate ed in corso di inoltro al Tribunale romano che presto vedranno gli esiti, richiedendo numerosi sequestri patrimoniali, in perfetta sinergia con la Procura Distrettuale, utilizzando sia lo strumento della cd. "firma congiunta Questore /Procuratore" che di iniziativa del solo Questore.
All'atto del mio insediamento iniziai subito a sentirmi romano, fin da quando il Capo della Polizia mi richiese di occuparmi della sicurezza di questa meravigliosa grande capitale europea: fin da subito mi sono sentito compenetrato nelle meraviglie che questa metropoli e la sua provincia esprimono e ciò mi ha consentito con immediatezza di comprendere le esigenze della collettività.
Ed è per tale motivo che ho vissuto questi 18 mesi di intensissima attività, con elevato trasporto, in maniera totalizzante, dalla mattina alla sera, senza soluzioni di continuità, da vero e proprio cittadino romano come, dovunque andrò, un po' mi sentirò sempre dentro.
In questo periodo, abbiamo cercato di rilanciare il controllo del territorio strumento indispensabile per affermare la presenza dello Stato a tutela del cittadino.
Crediamo di esserci riusciti assicurando una presenza costante della Polizia di Stato a fianco delle altre Forze di Polizia in molte aree di questa enorme città.
In questo senso, totale è stata la sinergia con la figura prefettizia, il Prefetto Matteo PIANTEDOSI, ora Ministro dell'Interno, con il quale da subito si è instaurato uno straordinario rapporto professionale ed umano in conseguenza anche di una profonda sintonia su come raggiungere gli obiettivi assegnati, nel rispetto totale della sua generale responsabilità di massimo rappresentante del Governo in provincia.
Al Ministro Piantedosi è doveroso riconoscere una eccezionale statura professionale che ha sempre consentito al sottoscritto ed a tutta la struttura, che ho avuto la responsabilità e l'onore di dirigere di esprimersi al meglio, poiché ha assicurato una vicinanza agli uomini e le donne che ne fanno parte ben oltre il dovuto.
A lui, come Ministro, ed al Capo della Polizia Lamberto Giannini, che ha sempre sostenuto l'azione della Questura di Roma, con attenzione, supporto e vicinanza, il mio sentito grazie e la mia riconoscenza.
Strettissima è stata la collaborazione con le altre forze di polizia, ad iniziare dall'Arma dei Carabinieri, con il cui Comandante provinciale, Generale Lorenzo Falferi, Ufficiale di altissimo livello professionale, si è instaurato un profondo, sincero, rapporto istituzionale ed umano, rispettoso dei ruoli di ciascuno, ma al tempo stesso entrambi eravamo ben consapevoli che solo un perfetto coordinamento avrebbe potuto valorizzare l'azione di ogni singola forza.
Cosi come con la Guardia di Finanza, dapprima con il Generale Paolo Compagnoni, ora con il suo successore Gavino Putzu.
Non devo essere certamente io qui, in questo momento, a rendicontare le attività effettuate: oggi, voglio limitarmi soltanto a salutare questa meravigliosa provincia, terra che mi ha regalato grandi soddisfazioni, come appartenente alle Istituzioni dello Stato, quale io mi sento fin da sempre, e come Uomo, per avermi permesso di conoscere fin nel dettaglio una realtà che rimarrà sempre nel mio cuore.
Saluto, pertanto, tutti i cittadini romani e della provincia, e chi li rappresenta, l'Amministrazione Comunale, tutta la Stampa, i mass media in genere, per essere stati sempre pungolo e veicolatori di preziose informazioni, ma anche attenti alla verifica della informazione prima che venisse fornita alla collettività.
Un saluto affettuoso, condito da stima e considerazione, rivolgo al Procuratore Lo Voi e, attraverso lui, a tutta la magistratura inquirente e giudicante, cosi come al neo Prefetto di Roma Bruno Frattasi, con il quale ho avuto l'onore di collaborare sia quando era Capo di Gabinetto del Ministro dell'Interno, che in questa primissima fase del suo mandato come Prefetto della capitale.
Da ultimo, ma non ultimi, un saluto affettuoso, pieno di stima e ringraziamento, a tutti i Dirigenti che mi hanno collaborato, professionisti di elevatissimo livello, vere e proprie risorse di questa metropoli, e a tutti i poliziotti e le poliziotte di ogni ordine e qualifica, che ho avuto l’orgoglio e l'onore di dirigere e, con essi, le rappresentanze sindacali, sempre attente nel delicato incarico da esse ricoperto, ma altrettanto di supporto e stimolo all'azione della dirigenza: poliziotti e poliziotte che hanno interpretato in maniera esemplare il significato del giuramento sulla Costituzione allorquando hanno intrapreso la loro carriera.
Grazie al modo con cui hanno interpretato la loro mission, essi sono stati capaci di interpretare al meglio il loro servizio, come azione a favore della collettività, a motivo del quale sono stati in grado anche di comprendere quali dovessero essere le migliori modalità con cui svolgere i loro doveri, soprattutto nei momenti difficili e complessi come quelli attuali.
Mario Della Cioppa