Francesco Rocca a RTL 102,5 sul Pride a Roma, "Non possiamo sostenere eventi politicizzati"
Francesco Rocca, presidente Regione Lazio“Il Pride dovrebbe essere una festa per tutti, l’occasione per un dialogo sui diritti civili e non avere connotazione ideologica. Non potevo dare il patrocinio a chi rivendica una condotta, quale: l’utero in affitto, che è considerata reato nel nostro Paese”
(AGR) Il Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, è intervenuto in Non Stop News, su RTL 102.5, con Enrico Galletti, Giusi Legrenzi e Massimo Lo Nigro, a proposito della decisione della Regione di revocare il patrocinio al Pride di Roma.
I MOTIVI DELLA DECISIONE
ALL’ULTIMO PRIDE, GUALTIERI E ZINGARETTI
All’ultimo Pride per le strade di Roma, ad aprire il corteo erano stati il sindaco Roberto Gualtieri e l’allora governatore del Lazio, Nicola Zingaretti. Fu un errore, quindi? “Non ricordo se in quel caso ci fosse la rivendicazione dell’utero in affitto. A mio avviso è stato un errore, se le tematiche erano come queste, anche perché quando si parla di utero in affitto si parla di un tema che riguarda coppie eterosessuali in 7 casi su 10. Se c’è il tema della lotta alla discriminazione e allo stigma, invece, ben venga. Ma qui le cose sono diverse”.
GLI ORGANIZZATORI INTENZIONATI A NON TOGLIERE IL LOGO
Il portavoce del Pride taccia la regione di “pavidità” e ieri pomeriggio ha ribadito l’intenzione di non togliere il logo istituzionale dalla comunicazione dell’evento. “Sicuramente non manderò i carabinieri a togliere il logo dal sito – dice Rocca su RTL 102.5 -, facessero come credono. La mia posizione è chiara e netta. Non posso accostare la Regione Lazio alla pratica dell’utero in affitto. Mi dispiace sia un’occasione persa per dialogare sui diritti civili”.
LA PROPOSTA DI RENDERE LA MATERNITÀ SURROGATA REATO UNIVERSALE
C’è stato un confronto con il governo prima di questa decisione? “No, penso che la Presidente Meloni abbia questioni più importanti di cui occuparsi”. Il Presidente Rocca conclude: “Sì, questo provvedimento, questo segnale va nella direzione di rendere la maternità surrogata reato universale” entro giugno, come assicurato da FdI nei giorni scorsi.