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Finis Italiae....si allarga il divario tra i media e la realtà popolare

In Italia esprimere idee che contrastano con il pensiero unico dominante ,ormai diventato criterio valido di discernimento sulla famiglia, sulla morale, la giustizia, la scuola, etc...etc ,è difficile e anche pericoloso perchè l'accusa che sei fascista è sempre dietro l'angolo.

printDi :: 15 settembre 2023 16:04
Finis Italiae....si allarga il divario tra i media e la realtà popolare

(AGR) Di Ruggero Cametti

Il 14 settembre a Budapest, al Demographic summit, Giorgia Meloni ha detto «Abbiamo messo la famiglia al centro delle politiche del governo. Abbiamo un ministero ad hoc che si concentra sulla natalità e sulle pari opportunità per le donne e la famiglia ». E ancora serve «una grande battaglia per difendere le famiglie, significa difendere l’identità, Dio e tutto ciò che ha costruito la nostra civiltà»(Corriere della sera del 14 settembre)

 
Le parole contenute in poche righe sono famiglia, natalità, pari opportunità per le donne, identità, Dio,civiltà. Parole importanti e piene di significato ..ma invise alla sinistra e company.I titoli dei giornaloni di sinistra, a commento del discorso della Meloni, non li riferiamo, li lasciamo alla intelligenza dei nostri lettori.In Italia esprimere idee che contrastano con il pensiero unico dominante ,ormai diventato criterio valido di discernimento sulla famiglia, sulla morale, la giustizia, la scuola, etc...etc ,è difficile e anche pericoloso perchè l'accusa che sei fascista è sempre dietro l'angolo.

Eppure la maggior parte delle persone del popolo italiano, non esplicitamente di destra o centro destra la pensa come Meloni. Ma anche questo non si deve dire, allo stesso modo non si deve parlare negativamente dell'utero in affitto, del giacobinismo alla Javert (l'ispettore integerrimo dei Miserabili)che affligge parte della giustizia italiana, del Baraccone Rai e parentopoli annessa , anche se gli italiani queste cose le pensano , le conoscono e le dicono nelle interminabili file che fanno nei presidi sanitari per prenotare una visita specialistica o persi nei supermercati alla ricerca di un litro di olio che costi meno di 8 euro.

Si sta creando un pericoloso divario tra i media, i social e la realtà del popolo e di questo la sinistra non ne ha minimamente idea , forse perchè la fila la fanno fare alla domestica straniera di cui si avvalgono. La sinistra ci vuole laici, senza Dio, o cattolici solo nel privato, paurosi e timidi, senza identità per controllarci meglio, in balia di influencer che ci dicono come vestirci, pettinarci, mangiare..pensare. Non sono capaci di immaginare un popolo pensante, che osserva, legge i comportamenti e gli strafalcioni di molti opinionisti e politici e vota di conseguenza.

Ci sono altre parole nel mondo dei social ,che ricevono pochi like e sono onore, capacità di mantenere la parola data, dignità.

Un incredibile momento per riflettere e ragionare su queste parole, l'ha offerto Sergio Mattarella parlando , giorni fa , a Torre Pellice, della micidiale disfatta dell'8 settembre di 80 anni fa.

“L'8 settembre fu l'ora del riscatto .Dei militari italiani che si batterono, a Porta San Paolo, a Roma, così come nelle isole del Mediterraneo, nei Balcani, pagando a caro prezzo la loro fedeltà alla Patria. Dei cittadini che avevano da tempo abbandonato ogni fiducia nei confronti degli stentorei e vacui proclami della dittatura di Mussolini. Si fece strada, nel Paese, la coscienza di un nuovo inizio".(ANSA 31-8-23)

Chi ,come me, ha avuto un padre che ha combattuto per la patria e per questo catturato dagli Inglesi a Sidi El Barrani e che si è fatto 7 anni di prigionia in Sudafrica e conosciuto un suocero catturato in Grecia dai Tedeschi che si è fatto 5 anni di prigionia a Dortmund in Germania nelle miniere di carbone, l'8 settembre fu il giorno della vergogna e degli sputi in faccia ricevuti dagli ex nemici e dagli ex alleati.

Un giorno di cui proprio non parlare perchè le modalità con cui l'armistizio fu stipulato, il re in fuga insieme agli alti Comandi, molte parti in commedia per la resa al nemico senza condizioni ...procurarono tragedie incredibili ai soldati che si trovavano al fronte, unite allo sberleffo e alle umiliazioni per il disonore e il tradimento che accompagnavano la resa.

Mio padre e mio suocero sono morti da tempo e quindi non hanno avuto modo di riflettere che l'8 settembre, il giorno del caos italiano, dopo ottanta anni si sarebbe trasformato nel giorno del riscatto.

Personalmente sono in accordo con il presidente Mattarella soprattutto quando parla di italiani che avevano perso la fiducia nei confronti dei proclami di Mussolini,che erano stanchi della guerra, del fascismo e sicuramente bisognosi di un nuovo inizio. Anche i tedeschi e i giapponesi, sapendo perfettamente che la guerra era persa , erano stanchi e provati ma scelsero di perdere con modalità diverse.

NdR: Ruggero Cametti è un politico di lungo corso, nato nella Democrazia Cristiana ha avuto incarichi importanti nella DC Capitolina e sul litorale è stato più volte consigliere municipale. Ritiratosi dalla politica attiva da alcuni anni cura la campagna elettorale di giovani politici della capitale e ha continuato ad occuparsi di politica affiancando con preziosi consigli gli esponenti politici locali. Profondo conoscitore delle problematiche del X Municipio dove ha lavorato e si è impegnato per anni è un punto di riferimento per il centrodestra anche se resta un importante e competente conoscitore della politica, sopratutto locale. Collabora con AGR esponendo il suo punto di vista sui tanti temi della politica. Buona lettura (e.b.)

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