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Sequestrati e picchiati due pusher per uno "sgarro", liberati dalla polizia

Probabilmente uno sgarro ad una banda di spacciatori la causa del sequestro di una coppia di giovani pusher, picchiati per giorni a Tor Bella Monaca. La fuga della ragazza ha fatto scattare le ricerche ed il ragazzo è stato trovato legato e torturato.

printDi :: 26 agosto 2020 11:57
Sequestrati e picchiati due pusher per uno sgarro, liberati dalla polizia

(AGR) Per uno "sgarro" ad una banda di spacciatori hanno rischiato di morire. Una coppia di giovani pusher, infatti, sonbo stati sequestrati e malmenati per giorni, salvati dalla Polizia . Arrestato uno dei sequestratori. L'uomo lo hanno trovato in un garage abbandonato di Valle Fiorita, legato ad una sedia con del cellophane, sofferente e con vari lividi sul volto. A trovarlo la Polizia di Stato dopo una difficile ricerca.Una coppia di giovani originari del viterbese, da qualche tempo, si era messa al soldo di una banda di spacciatori che opera in una delle piazze di spaccio di Tor Bella Monaca ma, come verrà ricostruito in seguito, fin dall’inizio della “collaborazione” i grossisti si lamentavano con la coppia per mancati introiti e disparità nella gestione droga/soldi.

Alcuni giorni fa i dissidi si sono trasformati in violenza e i due giovani pusher sono stati letteralmente sequestrati e chiusi in un garage abbandonato; l’uomo è stato legato ad una sedia e su di lui si sono accaniti gli aguzzini picchiandolo più volte e riprendendo le sevizie con un cellulare. Una distrazione di uno dei carcerieri ha permesso di fuggire alla ragazza che, una volta fuori, ha chiamato il 112 .

 
Le ricerche, a causa della scarsa conoscenza del territorio da parte della vittima, effettuate dagli agenti del commissariato Casilino, della Squadra Mobile e del Reparto Volanti, hanno permesso di individuare e liberare  l’uomo. Gli stessi poliziotti avevano notato un ragazzo –da loro conosciuto per pregresse indagini sullo spaccio di zona - che cercava di nascondersi tra la vegetazione e, intuendo un suo coinvolgimento nella vicenda,  gli investigatori  lo hanno subito bloccato. Le indagini hanno permesso di accertare che S.M.M.A., queste le iniziali del 21enne di origini egiziane fermato, aveva effettivamente partecipato al rapimento ed in particolare era stato proprio lui a filmare il tutto. Lo stesso video era stato anche mostrato alla donna con l’avvertimento che quello era ciò che capitava a chi “sgarra”.

S.M.M.A., al quale è stato anche sequestrato il telefono contente il video, è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto e condotto a Regina Coeli. Proseguono serrate le indagini del commissariato Casilino, diretto da Michele Peloso, per arrivare alla cattura di tutti i componenti della banda.

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